La Nuova Ferrara

Ferrara

L’episodio

Ferrara, bambino trova fil di ferro nel petto di pollo in mensa

Davide Bonesi
Ferrara, bambino trova fil di ferro nel petto di pollo in mensa

Il padre scrive ad Ausl e Nas: «Neppure una parola di scusa»

2 MINUTI DI LETTURA





Ferrara “Scrivo la presente in qualità di genitore di... che, nella giornata di giovedì 7 novembre 2024, nel pasto servito all’interno della mensa della scuola in indirizzo, ha ritrovato, dopo averlo masticato, un fil di ferro della lunghezza di cinque centimetri circa all’interno del pasto servito. Mio figlio subito ha avvisato il referente del “doposcuola”, che ha fatto presente l’accaduto al comitato genitori e alla ditta che fornisce la mensa alla scuola. Tanto si doveva, distinti saluti”. Poche frasi, ma che raccontano un episodio che poteva avere gravi conseguenze e che vede solamente oggi il padre di un bambino frequentante una scuola primaria di Ferrara inviare questa lettera, attraverso il proprio avvocato, alla stessa scuola, al Comune di Ferrara, all’Azienda Usl di Ferrara e ai Nas (Nucleo antisofistiscazioni e sanità) di Bologna. Intanto, l’episodio: «In mensa - ci racconta il padre -, al momento dei secondi previsto nel menù indicato dall’Asl, mio figlio ha messo in bocca un pezzo di pollo e fortunatamente si è accorto del fil di ferro presente, anche se l’aveva già messo in bocca. Probabilmente è un pezzo delle spazzole ferrate utilizzate per pulire le piastre, ma la sostanza non cambia. Per fortuna non lo ha ingerito e ha subito avvisato il responsabile del doposcuola, da qui è stato avvisato il comitato del doposcuola formato dai genitori che ha contattato l’azienda fornitrice del catering». Come mai questo caso esce a distanza di venti giorni? «Perché in un primo momento i responsabili dell’azienda si sono detti dispiaciuti e hanno precisato che avrebbero fatto verifiche. Dopo alcuni giorni di silenzio hanno detto che sì era possibile fosse quella la causa, poi più nulla, né via mail e né telefonicamente ed è chiaro che questo dà molto fastidio. Mi aspettavo, da padre, ci fosse un interessamento per contattare uno dei genitori del bambino, perché questa vicenda poteva finire molto male per mio figlio, ma anche per loro, visto che ho letto di aziende che hanno chiuso per mesi per episodi di questo tipo. Capisco che quello della refezione sia un mondo complicato e si può sbagliare, certo, e non ne faccio una questione economica, non chiedo soldi, ma mi aspettavo serietà e onestà, questo caso sia da monito, non deve passare nel silenzio».