Ferrara, picchiata davanti al bambino. Sofferta testimonianza in aula
Un uomo a processo per maltrattamenti nei confronti della ex compagna
Ferrara È stata una testimonianza molto sofferta, quella resa ieri mattina da una donna, persona offesa in un processo che vede il suo ex compagno accusato di maltrattamenti in famiglia, anche davanti a suo figlio.
Sofferta, complicata, all’inizio reticente al punto da far arrabbiare la presidente del collegio giudicante, anche per l’evidente contrasto interiore vissuto dalla donna, che ha detto di essere ancora innamorata dell’imputato, un uomo di 29 anni che in più occasioni mentre lei parlava, e poi anche rendendo delle brevi dichiarazioni spontanee, ha negato gli addebiti, le condotte che lei man mano gli attribuiva. Tra queste, delle violenze fisiche, oltre a degli insulti, mai denunciati dalla vittima prima che il caso scoppiasse grazie al figlio, che ha raccontato a una maestra di scuola di aver visto l’uomo usare violenza contro la mamma. Tanto è bastato per avviare una segnalazione alla procura. «Avrei voluto incontrarla per abbracciarla», ha detto la donna ieri, «le sono grata, anche se non so se sono contenta, ma mi sento che ne sto uscendo».
La vicenda sta dentro una cornice di vita reale evidentemente molto complessa e dentro un rapporto che sembra avere tratti patologici, anche al di là delle violenze vere o presunte, se è vero che i due, nonostante un divieto di avvicinamento emesso dal tribunale nei confronti dell’imputato, si sono continuati a vedere anche fino a poche settimane fa. In teoria per permettere all’uomo di vedere suo figlio – neonato –, ma che da racconto della donna sembra essere stato anche qualcosa di più: ha infatti mostrato delle foto di un’altra presunta violenza subita (dei graffi al collo) solo pochi giorni fa da parte dell’uomo, dopo una discussione per questioni sentimentali. Dichiarazioni e atti che il tribunale ha fatto acquisire, non prima di aver ammonito sia l’imputato che la persona offesa per la violazione del divieto di avvicinamento (circostanza comunque negata con forza dall’imputato: «Non ho mai alzato le mani su nessuno», ha detto). Prossima udienza il 23 gennaio.l
Daniele Oppo
© RIPRODUZIONE RISERVATA