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Ferrara, ronde notturne in città: «Comunisti di m...»

Annarita Bova
Ferrara, ronde notturne in città: «Comunisti di m...»

I residenti in zona Arianuova chiedono spiegazioni: «Sono passati alle 4.30, alcuni con divise militari e andavano verso le mura»

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Ferrara Ronde notturne sulle mura, esattamente in zona via Arianuova. È quanto denunciano alcuni cittadini che abitano in zona, chiedendo se siano o meno autorizzate. Sembra che quanto annunciato nelle scorse settimane da alcuni gruppi politici sia diventato realtà, soprattutto in quelle che vengono considerate dai membri “aree a maggior rischio di delinquenza e spaccio” (e che per gli stessi motivi vengono costantemente controllate sia da Polizia che da Carabinieri). A raccontare cosa è successo, una residente, particolarmente preoccupata.

«Volevo segnalare un episodio che secondo me è molto grave – racconta la signora -. Qualche giorno fa, alle 4.30 del mattino e dunque mentre la maggior parte delle persone sta dormendo, mi sono svegliata perché alcuni uomini stavano parlando a voce molto alta sul marciapiede, sotto le nostre finestre. Ho così sollevato un po’ la tapparella, non riuscendo a capire bene cosa stesse succedendo». E va avanti: «in strada c’erano quattro persone, tutte vestite di verde militare ma non erano delle forze dell’ordine. Camminavano allineati in mezzo alla via, dirigendosi poi verso le mura. Sinceramente non ho capito bene cosa stessero dicendo e vedendoli andare via, sono tornata a letto». Dopo circa cinque minuti «ancora un gran vociare. Mi sono nuovamente affacciata e ho visto un gruppo di ragazzi, giovani, che noncuranti dell’ora e del fatto di essere in un centro abitato dove la gente ha diritto anche di riposare, ha iniziato a urlare frasi apparentemente senza senso. Dicevano “Comunisti di m...”, “Vi facciamo un. .. così”, Dovete morire tutti, zecche rosse”». Una segnalazione sarebbe stata fatta alle forze dell’ordine per disturbo della quiete pubblica, «ma vorremmo capire bene come funzionano queste cose, da chi sono autorizzate e soprattutto se sono autorizzate e se chi partecipa a quelle che qualcuno chiama ronde deve in qualche modo darne comunicazione e chi sia, in verità, il cosiddetto “rondista” che ci ritroviamo sotto casa».