Ferrara: bolletta troppo alta, l’anziana resta al freddo
Gas e luce: un utente protesta contro Hera
Ferrara «Sono stati modificati i contratti del gas e dell’energia elettrica a mia mamma di 85 anni. Che non ha ricevuto comunicazioni adeguate e comprensibili per una signora della sua età, oltretutto cambiando per errore la fornitura dell’energia elettrica da residente a non residente». A parlare è il figlio della signora, che si dice amareggiato anche «dalla mancanza di empatia e attenzione da parte di Hera». La vicenda riguarda i contratti di fornitura di gas ed energia elettrica che sono stati modificati rispetto a quelli preesistenti. Ad accorgersene è stato appunto il figlio della signora, che vive all’estero. «Mia mamma – racconta - mi ha chiesto di controllare le bollette perché gli importi avevano subito un aumento consistente, addirittura triplicati. Per intenderci: a gennaio mia mamma si è vista recapitare una bolletta del gas da 1.400 euro, e anche la spesa per l’energia elettrica era lievitata. A quel punto ho cercato di vederci chiaro e, esaminando con più attenzione le bollette, ho constatato che per quel che per il gas era stato attivato un contratto di fornitura tutt’altro che vantaggioso, mentre per l’energia elettrica addirittura era stata applicata la tariffa da non residenti su un’utenza che era sempre stata, ovviamente, da residenti».
Dopo una prima telefonata al numero clienti per chiedere un chiarimento, «sono stato invitato a rivolgermi allo sportello di via Diana». Da lì è cominciato un carteggio via mail durato settimane - prosegue l’uomo esibendo tutta la documentazione - «perché non ricevendo subito risposta ho dovuto ripetere la richiesta di informazioni». La risposta inviata da Hera spiega di fatto che per il gas la procedura era corretta, in quanto la multiutility aveva inviato all’utente un avviso della modifica del contratto per la fine del mercato tutelato. «Ma non era nemmeno una raccomandata, una semplice lettera di non immediata comprensione. Penso che ci dovrebbe essere più attenzione per gli utenti fragili, e il tono secco e formale delle comunicazioni mi sembra in contrasto con la vicinanza alla clientela sbandierata sul sito». L’uomo presenta un reclamo e ottiene che il pagamento della bolletta da 1.400 euro venga sospeso. «Ma non sapevamo, o non ci è stato ben spiegato, che questa “moratoria” valeva solo 45 giorni. Così, giorni fa, mia mamma al mattino apre il fornello per farsi il caffé e il gas non esce. Il contatore era stato piombato dagli operatori della società a cui Hera ha appaltato il servizio. Ma il nostro non è un caso di morosità, c’era un reclamo in corso. Ed è stata tenuta al freddo una donna di 85 anni senza avvisarla. Per evitare tutto questo avremmo pagato i 1.400 euro». Da qui un rimpallo di richieste tra Hera e la società appaltatrice, finché il contatore nel giro di un giorno viene riattivato. «Ma non basta, trovo tutta questa vicenda avvilente, e intendo segnalarla a un’associazione di consumatori e non escludo di passare alle via legali». Perché da sciogliere, continua, resta il nodo- energia elettrica: «Passare alla tariffa non residenti è stato un errore che la stessa Hera ha riconosciuto, e fin qui siamo d’accordo. Peccato che per la fornitura errata abbiamo ricevuto un rimborso di appena 47 euro, una somma decisamente inferiore a quella che reclamiamo».l
Alessandra Mura
© RIPRODUZIONE RISERVATA