Ferrara, estorsioni in crescita continua: l’Antimafia si preoccupa
Oltre 480 aziende ferraresi sono a rischio condizionamento
Ferrara Estorsione, reato contro il patrimonio, perpetrato attraverso l’impiego di violenza o minaccia, al fine di costringere taluno a compiere, tollerare od omettere atti, ottenendo così un ingiusto profitto per sé o per altri, a danno della vittima. In particolar modo al Nord, fa sapere la Direzione Investigativa Antimafia, il fenomeno estorsivo si sta diffondendo senza ricorrere più a minacce esplicite e men che meno all’uso della violenza, ma cercando una specie di “complicità” con le vittime, imponendo, ad esempio, l’assunzione di personale o fornendo altre tipologie di servizi/forniture. Oppure, proponendo alle imprese soluzioni “condivise” con reciproci vantaggi, come l’attività di fatturazione per operazioni inesistenti, ove le vittime devono corrispondere in contanti anche l’importo dell’IVA che poi deve essere versata all’erario dal committente. Consentendo così a quest’ultimo di onorare l’adempimento fiscale e al contempo di occultare la richiesta estorsiva di denaro.
Secondo i dati elaborati dalla Cgia il territorio ferrarese è sempre più esposto ad intrusioni malavitose come emerge proprio dall’analisi delle denunce per estorsione, tra le attività più remunerative da parte della criminalità organizzata e che ha come vittima l’imprenditore. «Nei territori dove il numero di denunce all’Autorità giudiziaria per estorsione/racket, ma anche per reati ambientali, contraffazione, lavoro nero, caporalato, è molto alto -annota la Cgia - la probabilità che vi sia una presenza radicata e diffusa di una o più organizzazioni di stampo mafioso è altrettanto elevata». E allora, analizzando Ferrara, i numeri devono quantomeno far accendere la spia dell’emergenza dato l’aumento del 257,1% in dieci anni. Se nel 2013 le denunce erano state 28 in totale nel 2023 si è saliti a quota 100 per una crescita che pone il territorio estense al quinto posto nella classifica generale di incremento. Sono ben 484 le realtà potenzialmente prossime a contesti di criminalità organizzata a fronte di un totale di oltre 29mila realtà censite. La stima è costruita sulla base delle informazioni presenti nel documento “Rapporto Annuale 2020 – Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia”.
E allora diventa anche interessante cercare di capire dove le forze dell’ordine, carabinieri e polizia su tutti, stanno ponendo l’attenzione per capire se vi sia realmente un rischio di infiltrazione e condizionamento malavitoso. Stando ai rapporti della Direzione Investigativa Antimafia è soprattutto il fronte della mafia nigeriana ad aver spadroneggiato ma ci sono sacche estorsive che chiamano il circoletto rosso. Il mondo dell’edilizia da sempre deve misurarsi con questi rischi e anche il settore del turismo è diventato una calamita degli interessi criminali senza contare le peculiarità tutte ferraresi a partire dal settore agricolo dove il capolarato è una metastasi soprattutto tra le comunità straniere. Il lavoro degli investigatori sarà ancora lungo, ma già il fatto che i numeri raccontino di un rischio più che concreto non può lasciare nessuno indifferente.