Ferrara, l’assessore Lodi: «Seguo la legge, mi dimetto»
L’ex vicesindaco: «Sentenza assurda, faremo appello». Servelli: «Tre anni pesantissimi»
Ferrara È entrato in tribunale accompagnato dal suo avvocato, Carlo Bergamasco, ed è uscito dall’aula del Gup pochi minuti dopo con la faccia scura. Ad attendere Lodi - pronto a gioire o a consolarlo - c’era un gruppetto di fedelissimi tra cui l’ex consigliere comunale Stefano Solaroli (dimissionario dopo il caso-trenino), l’ex consigliere, ora assessore a Copparo, Fabio Felisatti e alcune sostenitrici. «Oggi ha vinto lui (Servelli), ma non è finita qui, presenteremo Appello» le prime parole pochi secondi dopo la sentenza che lo ha condannato a 2 anni e 10 mesi e segnato una battuta d’arresto alla sua carriera politica. «Seguirò tutti i passi previsti dalla normativa, quindi rassegnerò le dimissioni, che poi in realtà si tratta di una sospensione di 18 mesi (dall’incarico di assessore)... e poi basta». Nei confronti della magistratura, continua «ho sempre manifestato fiducia, come ho dimostrato anche oggi». Però quella appena pronunciata, «è una sentenza assurda, che appelleremo. Il reato non c’è, lo abbiamo dimostrato più volte anche se è chiaro che prendiamo atto della decisione del giudice. Ma non è finita qui». Nessun commento da parte del suo difensore: «Non aspettatevi che, di fronte a una sentenza del genere, io dica qualcosa prima di leggere le motivazioni», (che saranno depositate entro 90 giorni), taglia corto l’avvocato Bergamasco.
Per Daniel Servelli, il dipendente Cidas che Lodi chiedeva di punire per gli epiteti scritti contro di lui, la sentenza porta un sospiro di sollievo: «Finalmente è finita, non ce la facevo più. Sono contento perché è durata oltre tre anni, ed è stata dura. Io poi vivo del mio lavoro, e andare ogni giorno a lavorare portandosi sempre addosso questo peso non era facile, così come è stato spiacevole essere etichettato come avversario politico. Io la politica la seguo, ma non la pratico, e non sono avversario di nessuno». E su Nicola Lodi aggiunge: «Mi dispiace per lui, perché poteva avere la carriera spianata se fosse stato più moderato, e invece si è fregato da solo. Io non ho fatto niente, mi sono limitato a registrare quello che stava succedendo, e non ho architettato nulla». Soddisfatta anche l’avvocata che l’ha assistito per la costituzione di parte civile, Gaia Fabrizia Righi: «È stato un percorso lungo e complicato, soprattutto per il mio cliente».
A portare la vicenda all’attenzione della magistratura era stato un esposto dell’allora consigliera del Gruppo misto (ex Lega) Anna Ferraresi. Che ora interviene: «Legalità e trasparenza sono sempre stati il paradigma che hanno qualificato ruolo e attività di consigliera comunale. Quando mi sono imbattuta in situazioni che a mio giudizio dovevano essere portate all’attenzione dell’autorità giudiziaria l’ho fatto assumendomene le responsabilità. Così feci con il capogruppo Solaroli e ho fatto con l’ex vicesindaco e oramai ex assessore Nicola Lodi, quando depositai un audio che a mio avviso dimostrava inequivocabilmente gli effetti intimidatori o peggio della lettera-mail del vicesindaco sulla cooperativa Cidas. Ringrazio l’avvocato Fabio Anselmo per l’assistenza fornitami nel redigere e formalizzare l’esposto e la successiva memoria che ho depositato in Procura». Da parte sua Anselmo chiosa: «Il lavoro della ex consigliera Anna Ferraresi è stato riconosciuto dal tribunale. Io ho fatto soltanto il mio lavoro di avvocato e soltanto in tale veste non posso che essere soddisfatto».