Allagamenti, a Malborghetto lavori in primavera e intanto Aguscello protesta
Incontro in Comune, l’idea è dividere acque bianche e nere
Malborghetto e Aguscello C’è una “road map” per affrontare il problema degli allagamenti di via Santa Margherita, a Malborghetto. È uscita dall’incontro tecnico che si è svolto in Comune nei giorni scorsi, e porta ad un inizio cantiere in tarda primavera.
Come ormai noto, la zona durante piogge abbondanti è soggetta a gravi allagamenti che portano nelle abitazioni fino a un metro di acqua. Particolarmente delicata è la situazione di un giovane disabile, che durante gli allagamenti rimane isolato: l’ascensore domestico e l’auto appositamente attrezzata si guastano, lasciandolo privo di autonomia per giorni. I residenti, con il loro rappresentante Enrico Maggiolini, hanno iniziato a pressare il Comune con il report puntuale dei disagi e le richieste d’intervento. Il primo incontro con l’amministrazione comunale risale al 7 agosto, ed è stata l’occasione quantomeno per esporre il problema in modo chiaro e dettagliato e ipotizzare soluzioni. Il secondo incontro tecnico risale a martedì scorso, hanno partecipato Maggiolini, rappresentante dei residenti di Santa Margherita, Davide Macchi, portavoce del Comitato Allagati, Marco Falciano, consulente ambientale e il vicesindaco Alessandro Balboni, accompagnato dal proprio staff tecnico. Nel corso dell’incontro, sono stati analizzati i materiali tecnici raccolti e ascoltate le testimonianze dei cittadini. Il Comune, affermano i rappresentanti dei cittadini, ha riconosciuto la gravità della situazione, impegnandosi a stanziare fondi specifici nel bilancio 2025.
Già a gennaio è previsto un sopralluogo nelle abitazioni colpite, al quale parteciperanno Comune, con l’Ufficio tecnico, Hera e i cittadini coinvolti. L’obiettivo è verificare sul campo quanto discusso e valutare la fattibilità della soluzione principale proposta: distinguere le condutture delle acque nere domestiche da quelle delle acque piovane, recapitando le prime in pubblica fognatura e le seconde, direttamente, nello scolo superficiale che verrà ripristinato in zona Santa Margherita, evitando in tal modo allagamenti alle abitazioni e sulla pubblica via. I soldi andrebbero inseriti in una posta che riguarda l’intera partita allagamenti est, si prevede che i lavori possano iniziare entro aprile/maggio 2025: saranno prioritari, è la promessa fatta ai residenti, che a questo punto confidano di poter finalmente ritrovare serenità dopo anni.
Ma anche una parte di Aguscello è a continuo rischio allagamenti. Una annosa questione che viene nuovamente segnalata da alcuni abitanti dopo le recenti precipitazioni. Ad essere maggiormente a rischio di esondazione sarebbe il canale Sant’Antonino, un canale di scolo che attraversa buona parte della frazione, in particolare nella zona di via Boccale, la lunga strada che parte da via Alceste Ricciarelli e affianca in buona parte il raccordo autostradale.
Secondo quanto descritto dai residenti, il problema partirebbe dall’idrovora Valcore, posta su via del Gorgo all’origine dello stesso canale Sant’Antonino. Tale centrale di pompaggio sarebbe sorta per far defluire correttamente le acque dai terreni di Gorgo, dove la zona è visibilmente più bassa rispetto ad Aguscello. L’idrovora apporterebbe quindi la corretta quantità di acqua lungo il canale, ma lo stesso fosso sarebbe pieno di melma e di piante nate spontaneamente.
Giunto alla chiavica di via Ricciarelli, il percorso prosegue lungo via Boccale, dove la sponda posta a sinistra (dal lato opposto alla carreggiata stradale) risulta sensibilmente più bassa rispetto a quella opposta. Questa sarebbe la ragione per cui la zona abitata di via Autunno Ravà è ad elevato rischio di allagamento compresi i terreni circostanti. Gli stessi abitanti lamentano inoltre la mancanza di alcune paratoie da posizionare nel punto in cui il canale si immette lungo i fossati di scolo, gravando ulteriormente il problema.
Paratoie che sono invece presenti sul lato opposto, quello di destra, ma risulterebbero sempre chiuse e quindi l’unica valvola di scolo è il punto in cui lo stesso canale passa sotto al percorso della superstrada, in un punto molto costellato di radici, tronchi e vegetazione, con un percorso più stretto rispetto all’origine, a tal punto da non riuscire a far defluire tutta l’acqua. Un ulteriore punto nevralgico sarebbe costituito dai ponti di collegamento con le diverse proprietà, spesso colmi fino al limite della capienza, i quali costituiscono un ulteriore punto di esondazione. Problemi che gli abitanti hanno posto da tempo al Consorzio di Bonifica, ricevendo risposte poco soddisfacenti e per ora non risolutive al problema.