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Pontelangorino, Bryan nasce sul divano di casa la vigilia di Natale

Annarita Bova
Pontelangorino, Bryan nasce sul divano di casa la vigilia di Natale

Il piccolo aveva fretta di nascere. Giornata speciale per la famiglia Menegatti Buttini

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Pontelangorino Bryan Menegatti Buttini è il dono più bello di questo Natale appena passato. E non lo è solo per mamma Romina, papà Stefano e la per la sorellina Gioia ma la felicità, proprio alla vigilia del Natale, è arrivata in tutte le case di Pontelangorino portando quel calore che solo un neonato riesce a dare. Il piccolo è venuto al mondo sul divano di casa dei nonni, che sono rimasti a vegliare la figlia mentre Gioia le stringeva la mano e Stefano la faceva partorire. Tutto in così poco tempo e in maniera così perfetta che non si può fare a meno di “inciampare” nelle emozioni.
Il racconto Bryan è tra le braccia di mamma Romina, tutti e due stanno benissimo. È lei a raccontare quello che è successo. Lo fa quasi sussurrando, per non disturbare il piccolo dopo la grande fatica. «Eravamo a dormire a casa dei miei. Avevamo deciso di restare lì, quasi fosse già tutto scritto - dice Romina -. Avevo un cesareo programmato il 27, ero quindi tranquilla, tanto che alla sera siamo anche usciti un a fare una passeggiata, così da prendere un po’ d’aria».
Alla notte la donna sente l’esigenza di alzarsi. «Ho iniziato ad avere dei dolori, un po’ di mal di schiena. Non me la sono sentita di tornare a letto e mi sono sistemata al piano di sotto, sul divano». «Mia mamma ovviamente si è svegliata (le mamme hanno sempre gli occhi aperti sui figli) e non vedendomi tornare, è arrivata nel cuore della notte, saranno state circa le tre, e con lei anche mio papà». I due «hanno deciso di farmi compagnia e sono rimasti accanto a me - va avanti nel racconto -. Ho lasciato dormire Stefano perché al mattino doveva andare a lavorare e a dire il vero non gli abbiamo detto niente, per non farlo agitare». Prima di pranzo i dolori alla schiena si fanno sempre più forti, Romina sente il bisogno di andare in bagno e soprattutto di mettersi per terra. «Mamma ha telefonato a Stefano, gli ha detto che qualcosa non andava e lui si è precipitato a casa, chiamando intanto il 118».
Il dolore alla schiena è sempre più forte. «Quando Stefano è arrivato, ero per terra. Mi ha così aiutata ad alzarmi, con gli operatori del 118 in vivavoce». Una volta in piedi, Romina ha sentito che il piccolo stava nascendo, «mi sono toccata e ho capito di avere la testa in mano». I medici «hanno raccomandato di sfilarmi i pantaloni e di mettere un cuscino sotto e proprio mentre il mio compagno mi stava aiutando a togliere i vestiti. Bryan è uscito...Lui l’ha preso e me lo ha messo sul petto, mentre Gioia continuava a tenermi la mano e i miei genitori seguivano alla lettere tutte le indicazioni». Dallo schermo del telefonino, i soccorritori hanno indicato come coprire il neonato e la mamma e detto di non fare altro, perché stavano arrivando». Con ancora il cordone attaccato, il piccolino è rimasto accovacciato sul corpo della sua mamma, mentre gli altri avevano il cuore batteva all’impazzata. «Infermieri e medici sono stati bravissimi. Ci hanno visitati e poi portati in ospedale a Cona per tutti gli accertamenti: stiamo bene e siamo felici. Bryan ha avuto fretta di nascere, ci ha sorpresi e ci ha fatto bellissimo regalo permettendoci di vivere un momento così intenso tutti insieme».
Romina ha avuto un parto naturale e senza intoppi, «non ricordo il dolore. Mal di schiena a parte, non ho avuto contrazioni insopportabili e Bryan è nato tra le braccia di suo papà. Un grazie immenso a tutti e in particolar modo alla vita, che ci sorprende anche nelle cose più belle. Abbiamo vissuto il vero senso del Natale».