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Ferrara, iniziano i saldi invernali: clienti a caccia di offerte

Stefano Ciervo
Ferrara, iniziano i saldi invernali: clienti a caccia di offerte

Nell’epoca del riscaldamento globale i commercianti chiedono «una data unica e spostata più avanti». E intanto i capi invernali ora fanno voglia

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Ferrara Partono oggi e vanno avanti per due mesi i saldi più tradizionali e ricchi, quelli invernali, e già ieri, a dispetto della giornata piovigginosa, si vedevano parecchi consumatori scrutare con particolare attenzione le vetrine di piazza e dei centri commerciali. L’opportunità di fare qualche buon affare c’è e da parte dei negozianti, quest’anno più che mai, le vendite in saldo sono l’occasione per raddrizzare una stagione invernale partita maluccio: le indagini nazionali indicano nel 20% la quota del fatturato annuale che dipende da queste settimane. E non poteva mancare la reazione alla prima vera stagione di saldi influenzata dal riscaldamento globale, che si sostanzia nella richiesta di una data unica e magari posticipata, visto che «l’inverno vero arriva sempre più tardi».

L’offerta È il quadrilatero delle piazze il sovrano di questa stagione, «ragionare di saldi oggi significa ragionare in termini più generali di commercio di vicinato, di opportunità per apprezzare e conoscere da vicino le tante opportunità dei negozi e delle attività di prossimità presenti nel capoluogo e in tutto il territorio provinciale - afferma Marco Amelio, presidente provinciale Ascom - Ci sono aspettative anche se si arriva da un periodo difficile, e qualche adeguamento andrebbe fatto: 8 imprenditori su 9 chiedono una data unica a livello nazionale, ma riconoscono nei saldi un’occasione di fidelizzazione». Ad augurarsi che «gli acquisti avvengano scegliendo filiere certificate e sostenibili dal punto di vista ambientale, e che si scelgano prodotti la cui realizzazione sia stata rispettosa delle condizioni nei luoghi di lavoro» è Giulio Felloni, presidente provinciale e nazionale di Federmoda.

D’altra parte, sottolinea Nicola Scomalacchia (Confesercenti), «fino a metà dicembre l’andamento delle vendite è stato non felice, poi è arrivato il freddo e le cose sono cambiate. Per questo avrebbe senso spostare più in avanti la data dei saldi, perché a settembre con 30° nessuno pensa a comprarsi il giaccone». La concorrenza delle vendite online? «Esiste ancora ma la crescita non è più così impetuosa - prosegue Scolamacchia - anche perché nei saldi ai consumatori piace confrontarsi con l’amico e il negoziante, è un’esperienza che fidelizza».

La domanda Secondo il Centro studi Confcommercio in cima ai pensieri dei consumatori ci sono capispalla (93,9%), piumini, calzature e intimo, in quest’ordine; per Ipsos Confesercenti almeno l’80% delle famiglie farà almeno un acquisto, la metà più di uno, per una spesa media di 220 euro. I principi di base li ricorda Federmoda. Si parte dalla possibilità di cambiare il capo una volta acquistato, che è lasciato alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme, casi per i quali scatta l’obbligo; per l’online sono sempre consentiti entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto, indipendentemente dalla presenza di difetti, fatta eccezione per i prodotti su misura o personalizzata. Non c’è obbligo nemmeno di prova dei capi, mentre le carte di credito devono essere accettate e anzi i pagamenti cashless vanno favoriti. I capi devono essere di stagione e notevolmente deprezzati, ed è obbligo del negoziante indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e, generalmente, il prezzo finale. Il prezzo iniziale, per legge, «sarà il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi».