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Ferrara, chiudono Bata e AW Lab: i 15 dipendenti non confermati

Annarita Bova
Ferrara, chiudono Bata e AW Lab: i 15 dipendenti non confermati

Al centro commerciale Il Castello arriva il colosso inglese JD Sports

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Ferrara Il 2025 inizia con due chiusure molto importanti e almeno 15 persone a casa dal 15 gennaio: al centro commerciale Il Castello Bata e AW Lab abbassano la saracinesca e cedono il posto alla catena JD Sports Italia, diretto concorrente di Foot Locker, che si trova poche decine di metri più avanti.

Sulle vetrine è già apparsa la scritta “Outlet” e a dire il vero i saldi anche del 50% nel periodo delle feste di Natale avevano insospettito non poco i clienti. Gli scaffali vuoti, la poca merce all’interno e il volto comprensibilmente spento dei dipendenti racconta che l’aria, purtroppo, è tutt’altro che buona e il futuro si prospetta difficile. Il calo delle vendite e le spese troppo alte sarebbero le principali cause della chiusura (le due realtà appartengono allo stesso gruppo e la crisi è comunque a livello nazionale) anche perché, a quanto pare, è stato impossibile trovare un accordo sull’affitto. Così Bata, storico brand di calzature e borse, chiuderà il punto vendita di Ferrara il 15 gennaio e lo stesso farà AW Lab. Un vuoto importante e impegnativo. E una nuova serranda che si abbassa per poi rialzarsi dopo i necessari lavori. In arrivo JD Sports, rivenditore multicanale di moda sportiva leader nell’abbigliamento sportivo e casual di marca. I marchi, più o meno, saranno gli stessi ma i dipendenti no. Nessuno è stato infatti assorbito e a fine anno è arrivata la lettera che informava dei piani. Gli scatoloni sono aperti, gli scaffali ormai quasi vuoti. Qualcosa in offerta si trova ancora, ma i continuativi, i capi più venduti delle collezioni, vengono semplicemente rimandati indietro e messi a disposizione in altri punti vendita. «Non so quello che farò - spiega uno dei dipendenti - Sia da Bata che da AW Lab c’erano persone con contratto a tempo indeterminato, e quindi fisse, che figure in qualche modo di passaggio. A noi hanno solo comunicato la volontà di chiudere, ci rimetteremo in gioco anche se non tutti abbiamo l’età per farlo facilmente visto che vengono scelti prevalentemente giovani». Da sottolineare che «questa volta il problema non è prevalentemente la concorrenza dell’online perché sia Bata che AW Lab da tempo hanno i loro negozi virtuali e per i clienti è diventato anche comodo poter far arrivare la roba nei negozi senza pagare le spese di spedizione. Il punto è che la gente non ha più soldi da spendere. C’è stato un momento in cui gli armadi erano pieni, forse anche troppo, e c’erano scarpe per ogni occasione. Adesso no. Si cerca di accontentare i figli, ma per il resto sono solo rinunce. Non sarà un anno facile. Nemmeno questo 2025». Quella dei due negozi potrebbe non essere l’unica chiusura prevista a Il Castello. Non è solo dunque il centro storico a soffrire, ma la crisi è arrivata anche nelle “cattedrali” dello shopping. L’aumento, già annunciato, di luce e gas he sfiorerà il 10% in più, indubbiamente per le attività commerciali sarà l’ennesima stangata. E lo stesso sarà per le famiglie, che per l’ennesima volta dovranno mettersi a tavolino a rifare i conti, pensando a cosa tagliare.