Sant’Agostino, la pasticceria chiude dopo 30 anni: «Tante dolcezze dalle nostre mani»
Marito e moglie in pensione: «Grazie a tutti i clienti»
Sant’Agostino Quelle mani hanno impastato e sfornato prelibatezze dal sapore indimenticabile. «La nostra specialità era la torta di tagliatelle: sono tipiche di questo territorio, ma come la facevamo noi... Venivano da lontano per comprarla ed è anche andata all’estero!». Sorride Valeria Tangerini, che assieme al marito Enrico Bonazzi da pochi giorni è entrata in una nuova dimensione: quella della pensione, meritatissima, dopo una vita di lavoro tra paste, torte, cioccolatini, biscotti e praline. Ha chiuso per sempre la pasticceria Le Bontà di Sant’Agostino: in corso Roma quasi un’istituzione in paese, a metà strada tra la chiesa e il nuovo municipio, negozio dalla scia di profumi inconfondibili sprigionate da golosità uniche.
Il 31 dicembre è stata grande festa con i clienti, per l’ultima giornata di apertura. Saluti affettuosi e brindisi. «È venuta tanta gente, siamo stati travolti: direi che è stato quasi commovente e anche sui social ci hanno salutato in moltissimi con commenti positivi. Significa che qualcosa di buono abbiamo fatto», dice Valeria. Ma nessun passo indietro, nessun ripensamento: è arrivata l’ora di lasciare per la famiglia di pasticceri.
Una storia lunga mezzo secolo che va raccontata. «Era il 1974 quando la madre di mio marito aprì il negozio, allora in via Statale – racconta Valeria –. Enrico cominciò a lavorarci quando aveva 18 anni. Nel 1982 ci fu il trasferimento a Cento. Il ritorno a Sant’Agostino è stato nel 1994, riacquistando i locali di prima. Infine, a partire dal 1998, ecco che siamo arrivati in corso Roma».
È proprio il caso di dire “tutto casa e lavoro”, perché la coppia abita al piano superiore rispetto alla pasticceria. «Certo, una gran comodità. Per un mestiere in cui si inizia prestissimo alla mattina e che in pratica non finisce mai. Ma è stato gratificante – prosegue Valeria –, il rapporto con i clienti bellissimo. Quest’anno abbiamo fatto 420 panettoni artigianali: tutti venduti. Un mestiere che non ti rende ricchi, perché non ci siamo mai ingranditi volendo rimanere sempre a conduzione familiare. Siamo proprietari dei muri, vedremo cosa sarà, intanto stiamo valutando qualche offerta». Una cosa è sicura: i due figli di Valeria ed Enrico non continueranno la tradizione di famiglia: «Fanno tutt’altro, i consulenti informatici. I dolci li hanno sempre apprezzati da... consumatori. E io continuerò a fargliene». Perché dal mestiere di mamma non si va in pensione.