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Ferrara, pronto soccorso intasato: colpa del picco influenzale

Ferrara, pronto soccorso intasato: colpa del picco influenzale

Raggiunti picchi vicini alle cento persone, lunghe attese

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Ferrara Pronto soccorso di Cona preso d’assalto nelle ultime 48 ore a causa del picco influenzale ampiamente annunciato in questi giorni dopo le festività natalizie, le occasioni di incontro al chiuso e dunque la maggiore facilità di diffusione del contagio del virus dell’influenza. In particolare nelle giornate di mercoledì e giovedì sono state registrate punte di utenza vicino al centinaio di persone, con attese di molte ore per i codici meno gravi. Una situazione divenuta ormai stantia che vede molti pazienti costretti a dover rimanere in barella per oltre 24 ore in attesa di un posto letto. Nel pomeriggio di mercoledì la punta di utenza, secondo il sito “ferrarasalute”, ha toccato le 90 unità delle quali ben 49 in trattamento e 41 in attesa. È bene ricordare che alla voce “pazienti in trattamento” sono indicate le persone con una posizione “aperta”, in attesa del completamento dell’iter diagnostico o in attesa del posto letto.

Durante la fascia oraria notturna tra mercoledì e giovedì i numeri degli utenti in attesa si sono notevolmente ridotti, pur mantenendo costanti (41 persone attorno alle 6 del mattino) le presenze dei pazienti “in trattamento”. Durante la giornata di ieri si sono nuovamente raggiunte le 90 presenze (35 in attesa e 55 in trattamento alle ore 16). Molti disagi si sono registrati nella gestione di persone anziane, in particolare nel garantire loro un pasto adeguato che non è previsto durante le moltissime ore trascorse in sala di attesa.

«È vergognoso per noi ferraresi dover aspettare così tanto tempo per avere una cura e senza posti letto per ricoverare i nostri familiari, questo perché i medici di base ti danno appuntamento minimo di una settimana per essere visitati, e soprattutto i Cau non servono a nulla perché, tranne quello di Ferrara, i medici di Copparo e Comacchio neanche ti visitano di notte perché la radiologia non funziona, fanno qualche lastra al mattino», segnala un utente in una lettera a La Nuova, il quale evidenzia che per eseguire un elettrocardiogramma presso gli stessi Cau viene allertata l’ambulanza del 118. Lo stesso utente lamenta inoltre che «alla notte c’è anche la guardia medica che neanche esce se chiamata e dicono di chiamare il 118, quindi due medici alla notte e un infermiere che potrebbero essere utilizzati in supporto ai vari pronto soccorso invece di dormire alla notte». Uno sfogo sulla sanità ferrarese «messa da panico» sulla quale lo stesso utente conclude chiedendo sconfortato: «Se ho bisogno, dove vado se sto male?». Una sofferenza ormai abituale nella stagione invernale e numeri importanti che ieri sono stati raggiunti solamente all’ospedale di Cona, ospedale sul quale convergono utenti provenienti anche da provincie confinanti, mentre nei restanti pronto soccorso di Argenta, Delta e Cento, l’utenza è rimasta contenuta nella media.