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L’avvicendamento

Unione Terre e Fiumi, caso nuovo comandante della Polizia locale

Davide Bonesi
Unione Terre e Fiumi, caso nuovo comandante della Polizia locale

Dopo il pensionamento di Gardellini è scattato l’avviso di mobilità esterna ma il vincitore ha rinunciato e, aspettando l’arrivo di un ispettore da Bologna, è subentrato il vice Aguiari. I sindacati chiedono chiarezza

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Copparo Il motivo dell’avviso di mobilità esterna pubblicato lo scorso 24 settembre dall’Unione dei Comuni Terre e Fiumi era il pensionamento del comandante Gardellini. Ma l’avviso rivolto a un posto di “specialista di vigilanza” area funzionario, indicava che alla persona selezionata potevano essere attribuite le funzioni di comandante del settore di Polizia locale dell’Unione, anche se fra i requisiti richiesti vi era un’esperienza lavorativa nella categoria e nel profilo professionale equivalente per tipologie al posto di mansioni al posto da ricoprire di almeno 24 mesi, non i soliti cinque anni di solito previsti.

E l’avviso ha visto vincere un commissario arrivato da altro comune della provincia, il quale ha però rinunciato, lasciando via libera a un ispettore che ricopre tale incarico proprio da due anni in un comune della provincia di Bologna. Qualcuno ha storto il naso, domandandosi il perché di tale scelta, mentre a guidare il comando della Locale c’è Aguiari, vice di Gardellini. A scanso delle voci che stanno circolando, cercano di mettere ordine i sindacati. Solo che la Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil ha scritto ai componenti della giunta dell’Unione (i sindaci di Copparo, Riva del Po e Tresignana) lo scorso 27 novembre, senza avere risposta. Chiedevano un “incontro per informazioni relative all’organizzazione del Comando di Polizia locale a seguito pensionamento del responsabile del Corpo”. Nel dettaglio: “Quali siano gli indirizzi politici e amministrativi dell’amministrazione, a valle di questo ricambio di figura direttiva del Comando; quale è la strategia di fondo, al netto di quella operativa, su cui si vuole impostare l’organizzazione del comando nei prossimi anni e in considerazione della necessità di rappresentare quel necessario elemento di congiunzione tra le esigenze di una comunità sempre attenta ai bisogni di sicurezza e un modello organizzativo impostato su una politica di prossimità effettiva, pronta a intervenire e rispondere in base alle aspettative espresse e in linea con il ruolo della Polizia locale; conoscere se l’organizzazione di prossimità, fondata sui decentramenti (nella quale noi crediamo come più vicina alle comunità interessate), resterà ancora la linea guida sulla quale impostare il lavoro dei prossimi anni: in particolare se, alla luce di possibili cambiamenti, è ancora prioritaria la strutturazione del comando con la previsione di due sedi decentrate, oltre alla sede principale, che era la linea principale sulla quale si stava lavorando anche in ragione delle strategie previste nel Dup 2024-2026; le dinamiche che hanno portato alla rinuncia del vincitore della selezione espletata nelle scorse settimane considerato che la repentina rinuncia non ha consentito allo stesso nemmeno la condizione minima di conoscenza del contesto, pur manifestando, con la sua partecipazione la volontà di ricoprire il posto. Non si capisce dunque se alla base di tale rinuncia siano entrate in gioco condizioni di prospettiva diverse da quelle iniziali”.