La Nuova Ferrara

Ferrara

Il caso

Ferrara, corsa all’acquisto degli alcoltest ma sono introvabili o carissimi

Margherita Goberti
Ferrara, corsa all’acquisto degli alcoltest ma sono introvabili o carissimi

Primi effetti della stretta alla guida: restano soprattutto gli apparecchi da 27 euro. «Al ristorante niente vino, Salvini non vuole», ma c’è chi non si preoccupa troppo

3 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Dopo l’entrata in vigore dell’aggiornato Codice della strada, gli effetti si sono sentiti in particolare nei ristoranti e pizzerie, dove a testimonianza di quasi tutti i gestori, il consumo di alcool è calato notevolmente.

Anche se alla base del fenomeno c’è comunque un fraintendimento, in quanto la gente pensa che sia stato abbassato il livello dell’alcool nel sangue che invece è rimasto quello di prima, mentre invece sono le sanzioni ad essere notevolmente aumentate con tolleranza zero e penalizzazioni importanti a seconda ovviamente dei casi, ma fino ad arrivare al ritiro della patente anche per qualche anno. E sono quasi spariti gli alcoltest dalle rivendite. Il tutto senza che in effetti in questo mese di applicazione delle nuove norme si abbia avuto l’impressione di una pressione particolare da parte delle forze dell’ordine.

Diversa la reazione dei clienti dei ristoranti. Qualche sera fa da Cusina e butega, durante un momento conviviale a cui erano presenti tantissimi turisti spagnoli, americani e perfino russi, c’è stato un consumo di vino davvero eccezionale. «Probabilmente non dovevano guidare ma tornare in albergo per cui si sono lasciati andare - dice un addetto del locale – mentre invece ai tavoli degli italiani, quando si chiedeva cosa volevano da bere, rispondevano: niente, perché Salvini non vuole ».

Anche nelle pizzerie dove non si consuma abitualmente vino o liquori, ma più che altro birra, è stato notata la differenza fra prima ed il dopo decreto. «Soprattutto nel periodo delle feste e da allora – dichiara Mike della Pizzeria Settantatrepercento - ordinano solo piccoli calicini di birra sempre accompagnati dalle battute su Salvini e le restrizioni».

Da Bazzi taverna e ristorante di piazzetta Municipale , il problema sembra non esistere ma la condizione è diversa dalle altre. «Da noi solitamente il cliente arriva a piedi - riferisce il gestore – e difficilmente è da solo per cui non ordina mai una bottiglia di vino. Inoltre la scelta di cenare qui se non è occasionale ovvero da un turista, solitamente è quella di un intenditore di vini in quanto noi ne abbiamo una vastissima scelta, addirittura qualche centinaio. Perciò del nuovo regolamento sulla sicurezza stradale non ne risentiamo; quello invece che abbiamo constatato è una diminuzione del lavoro ma le ragioni sono altre».

Un’altra conseguenza legata al nuovo regolamento la troviamo in farmacia dove si vendono i test per verificare personalmente il grado di alcool nel sangue. In via San Romano ne sono rimasti alcuni esemplari che sostano 2.90 euro oppure quello un po’ più completo a 4 euro; da Calzolari in via Cortevecchia sono rimasti solo quelli elettronici che costano però 27 euro ma si possono utilizzare qualche centinaio di volte; anche alla Fides di corso Giovecca dopo il periodo delle feste, li hanno esauriti non riuscendo più a rifornirsi nemmeno presso i magazzini di Bologna e Milano che sono attualmente sprovvisti, mentre qualche esemplare si trova ancora nelle parafarmacie come in quella di via Modena al costo di 3.70 euro. Tutti attenti alle nuove norme, insomma, ma bisogna vedere cosa succederà dopo la prima “fiammata” di preoccupazioni e cautela.