La Nuova Ferrara

Ferrara

Il caso

Pietra d’inciampo con errore a Ferrara

Francesco Dondi
Pietra d’inciampo con errore a Ferrara

Una data sbagliata, inserita in fase di incisione, è presente nel ricordo di Isacco Fink. Il Comune: «Spiacevole, si sta già provvedendo a realizzarne un’altra per cambiarla»

2 MINUTI DI LETTURA





Ferrara I più attenti se n’erano accorti durante la posa, ma quell’errore di un numero era passato inosservato a vari controlli, eseguiti sia da chi aveva realizzato le pietre d’inciampo sia da parte degli addetti comunali. Nella piccola targa d’ottone, posizionata in via Mazzini davanti al civico 88 e che ricorda Isacco Fink, è infatti riportato il 1844 come data dell’arresto. Logicamente la data, come per tanti altri ebrei deportati, è il 1944. Un numerino sbagliato che ha generato non poco imbarazzo tra chi ha dedicato grande cura e attenzione al progetto delle “Stolpersteine” e ha voluto che anche Ferrara posasse quei piccoli cubi di cemento che riportano i dati biografici delle vittime dei campi nazisti. «Ringrazio il presidente Fortunato Arbib e tutta la Comunità ebraica, gli altri partner del progetto per averci aiutato, come Comune, a realizzare quello che in tante città italiane ed europee c’è da molto tempo. È un gesto importante per ricordare, per non dimenticare, che prende avvio dal cuore della nostra città, il suo ghetto ebraico, e che coinvolge cittadini, istituzioni e soprattutto le nuove generazioni, affinché una tragedia che colpì duramente anche Ferrara non possa accadere mai più», aveva detto il sindaco Alan Fabbri durante la cerimonia.

E proprio durante la cerimonia qualcuno aveva notato l’errore, comunicandolo in modo molto elegante. Anche la famiglia era stata informata e si è scelto di lasciare la pietra ancora in via Mazzini in attesa di sostituirla. Lo spiega anche lo stesso Comune in una nota in cui ammette il problema.

«Appena accorti dello spiacevole errore materiale inerente la data riportata in una delle pietre d’inciampo, è stato prontamente contattato l’artista, che si è scusato con il Comune e con la famiglia - spiegano dal municipio - L’artista sta già provvedendo a realizzare una nuova pietra d’inciampo che riporti la data corretta. In accordo con la Comunità ebraica e con la famiglia Fink, è stato deciso di lasciare al suo posto la pietra finché non arriverà quella corretta. Non appena l’opera sarà pronta verrà collocata in via Mazzini».

L’artista è Gunter Demnig, ormai conosciuto in tutto il mondo per l’idea dei cubetti in ottone e che ha dovuto declinare l’invito di Ferrara per un problema di salute. In città sono già state posate le prime 15 “Stolpersteine” e «altre 25 sono state richieste da parte delle famiglie e dei conoscenti e ogni pietra d’inciampo che si aggiungerà avrà una sua cerimonia», aveva annunciato il sindaco.