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Sulla strada

Rete di solidarietà per aiutare i senzatetto a Ferrara

Francesco Gazzuola
Rete di solidarietà per aiutare i senzatetto a Ferrara

Collaborazioni con attività e associazioni che si occupano dei più fragili

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Ferrara Vie in cui si mischiano mondi, dove si incontrano realtà. È per la strada che le vite delle persone si tendono come in una grande tela fatta di fili che mai si assomigliano: a volte viaggiano paralleli, altre si intersecano nonostante le differenze. E probabilmente sono proprio le diversità che spingono certe persone ad incontrare e fare esperienza dell’altro tramite una spinta che ti fa uscire da schemi e zone comode. Tanto più se l’altro non ha una casa e di notte dorme all’aperto e al freddo. È da diverse settimane che La Nuova Ferrara sta raccontando lo stato dei senzatetto, di giorno e di notte. Dall’alba al tramonto, elemosina tra le vie del centro storico, cercando di intercettare il via vai dei passanti per racimolare qualche soldo: qualcuno lo usa per soddisfare i propri demoni, chi per nutrirsi, altri per avere un riparo al caldo in queste notti gelide. C’è poi chi ha un lavoro, ma lo stipendio non basta per garantirsi un tetto sopra la testa. Le difficoltà iniziano ad arrivare con il calar del sole, quando queste persone si ritirano negli angoli delle strade e si stringono tra ammassi di lenzuola e coperte per scaldarsi un po’, il necessario per aprire gli occhi il giorno dopo. Freddo, pioggia e umidità. E poi il buio, la solitudine. Quando non sono alcool e droga ad annebbiare la mente subentrano mille pensieri: fantasmi, i motivi di quella condizioni ai margini della società, il presente e un futuro che chissà se mai ci sarà.

È per far credere loro che un futuro esiste che decine di volontari si sono attivati, su spinta un gruppo di donne, dando un aiuto a tutte quelle persone che vivono e dormono in mezzo alla strada. Dalla fine dello scorso dicembre girano per le vie del centro e portano alle persone senzatetto un pasto o una bevanda, il necessario per scaldarsi, vestiti di cambio e beni di prima necessità. È così nata una rete di solidarietà cresciuta giorno dopo giorno, arrivando a contare una cinquantina di persone e coinvolgendo anche le attività: «Forni o ristoranti conservano le rimanenze del giorno – racconta una volontaria –, noi andiamo a prenderle e la sera distribuiamo un pasto a coloro che dormono per strada. Portiamo l’avanzo all’associazione Viale K affinché nulla sia sprecato».

Sporte e sportoni pieni zeppi di materiale e spesso queste persone che non sono abituate a ricevere rimangono quasi stupite da tutto quello che volontari e volontarie vogliono dare loro. Loro che hanno sempre fatto con l’essenziale e quando hanno un di più, spesso, non sanno cosa farsene. Una gara di solidarietà che deve fare i conti con la fragilità e la sensibilità di individui spesso diffidenti che faticano ad aprirsi, soprattutto a livello umano, perché celano in loro spaccature e debolezze in cui ancora oggi, forse, continuano a cadere. Intanto la rete di aiuti si è allargata a tal punto da coinvolgere associazioni che da anni si occupano dell’assistenza ai più fragili. Sono quindi nati collegamenti per aiutare i senzatetto, al fine di dare loro un pasto caldo anche la sera e mettere a disposizione spazi dove possano cibarsi con un tetto sopra la testa. Canali che andranno sempre più potenziati, ma grazie alla volontà di questi volontari la strada sembra ben spianata. È una notte fonda di venerdì e solo quando le persone tornano a casa dopo una serata di svago anche i senzatetto possono rifugiarsi nel sonno.