Argenta, anziana non dà segni di vita ma il tam tam tra gli amici permette di salvarla
La donna non rispondeva da ore: una coppia sul posto ha dato l’allarme. Ora è grave all’ospedale Sant’Anna
Argenta Non è poi mica sempre vero che tutti gli anziani soli risultino abbandonati nella loro solitudine, con conseguenze a volte luttuose. Ci sono dei casi che, vuoi i figli anche se impegnati, vuoi il buon rapporto di vicinato o anche il far parte di gruppi, ed ecco che, in caso di necessità, il pensionato solo trova conforto o risoluzione del problema. Il caso davvero d’esempio è successo martedì sera in via Medici ad Argenta. Precisiamo subito: nel momento che è stata soccorsa Giulia, questo è il suo nome, non era deceduta. Il suo cuore infatti batteva ancora ma ora è in gravi condizioni all’ospedale Sant’Anna di Cona per un improvviso malore. Questo va detto perché su certi social qualcuno l’aveva data per morta.
L’allarme Ma torniamo a cosa è realmente successo martedì sera verso le 20.15; l’ansia e l’apprensione di una figlia che vive lontano, fa scattare una serie di telefonate alla madre: tutte senza risposta da oltre 24 ore. La figlia sapendo che la mamma frequenta il Duomo di Argenta e soprattutto una “squadra” di pie donne che al pari suo puliscono la chiesa, ha telefonato dapprima a una suora della scuola don Minzoni, poi ad altre componenti della “squadra”. Qui va fatta una precisazione; Giulia, 82 anni compiuti lo scorso 14 gennaio, è originaria di Foggia, vedova e da tempo residente ad Argenta. Una pensionata energica, un “bulldozer” che non si ferma di fronte a nulla, ma con qualche problemino di salute. Credente e assidua praticante e con una particolare attenzione alla pulizia della tomba di don Minzoni. A seguito della telefonata della figlia, c’è stato un tam tam fra le “colleghe” del gruppo finché, una coppia, prima di andare al Teatro dei Fluttuanti, ha preferito verificare come mai Giulia non rispondeva. Con l’aiuto di un vicino di casa si è notato che, stranamente per la precisione di questa donna, dalla tapparella c’era la luce accesa in camera da letto, inoltre un’altra finestra era semiaperta. Di fronte all’insistente “Giulia, Giulia rispondi o spegni la luce se sei a letto”, di lei nessun segno. A quel punto sono stati chiamati i vigili del fuoco con la centrale di Ferrara che ha allertato l’ambulanza giunta da Portomaggiore. Stessa cosa per il 112 con carabinieri arrivati da Longastrino (questi ultimi erano già impegnati ad Argenta per dipanare un litigio familiare), seguiti dal comandante facente funzioni Vincenzo Trotta. Il tempo di coordinarsi che il caposquadra dei pompieri, notato che tutte le finestre avevano le inferriate e che la porta principale era protetta da un solido cancello, si è proceduto tagliando parte della inferriata per entrare verificare la situazione. Giulia era in bagno e non dava segni di vita, ma il pompiere, appoggiate le dita sulla giugulare, ha sentito un flebile battito cardiaco. Immediato l’ingresso per la finestra dell’infermiera e dell’autista e subito dopo è arrivato il medico del 118 con l’auto medicalizzata. Siccome le chiavi per aprire portone e cancello non si trovavano, in pochissimo tempo e utilizzando cesoie idrauliche, il cancello è stato distrutto e le chiavi ritrovate dentro un barattolo, cosa che solamente Giulia poteva sapere.
L’apprensione Dopo le prime cure, Giulia, con tutti i dispositivi per tenerla in vita, è stata portata in ambulanza passando dalla porta e poco dopo trasferita a sirene spiegate a Cona. Fuori, oltre a un diacono presente anch’egli per fornire informazioni ai carabinieri, si è respirata soddisfazione per aver contribuito a soccorrere una persona speciale. Il “Bravi e grazie” dei presenti è andato ai pompieri portuensi, i quali non hanno perso tempo, e alla professionalità del personale del 118. Di ogni istante trascorso davanti alla casa di Giulia la figlia è stata informata in diretta. Partita immediatamente da Roma, ieri mattina era già vicino a sua mamma: la mitica Giulia purtroppo ora in coma.