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Il caso

Berco, salta l’integrativo. Altro duro colpo per i lavorativi di Copparo

Berco, salta l’integrativo. Altro duro colpo per i lavorativi di Copparo

Trattativa interrotta, ora le assemblee

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Copparo «Oggi (ieri, ndr) l’azienda ha comunicato alle organizzazioni sindacali territoriali e alle Rsu, tramite pec e con una video call preliminare, la disdetta del contratto integrativo, con effetto dall’1 marzo 2025». Queste le prime righe della nota di ieri pomeriggio delle segreterie territoriali di Fim, Fiom e Uilm Ferrara e delle Rsu Berco.

Dall’azienda al riguardo non vi sono comunicazioni ufficiali, ma è evidente che il dialogo in corso con i sindacati è volto ad attutire l’impatto sociale nel territorio, dopo le prime uscite volontarie dei dipendenti, che non coprono però neppure a metà il numero di tagli (400) prospettato da Thyssenkrupp per lo stabilimento copparese. L’integrativo era uno dei nodi ancora aperti sul tavolo, il taglio integrale (ovvero integrativo, welfare aziendale e premi) dall’1 marzo rientra nell’ottica della riduzione dei costi. Certo, si tratta di un altro duro colpo in attesa del tavolo ministeriale del 13 febbraio e proprio all’indomani della richiesta da parte dei sindacati nazionali del Piano industriale completo. Certo, da capire se il taglio dell’integrativo possa essere alternativo agli ulteriori tagli del personale di cui si discuterà nel prossimo tavolo a Roma.

«Nonostante la disponibilità delle organizzazioni sindacali - continuano le segreterie territoriali dei sindacati - ad aprire una discussione sulla rinegoziazione del contratto, l’azienda ha deciso comunque di procedere con la disdetta. Questo comportamento è inaccettabile da parte del sindacato. Nel mese di dicembre, e fino al 3 gennaio 2025, le parti si sono confrontate su un’ipotesi di nuovo contratto aziendale, trovando anche una condivisione su temi importanti come a esempio l’orario di lavoro. Sembrava aver trovato la strada per arrivare a una intesa in tempi anche relativamente brevi. Il 3 gennaio l’azienda ha comunicato la sua volontà di sospendere e non proseguire il confronto. Oggi (ieri,ndr) disdice il contratto aziendale dichiarando che non è stato possibile trovare una condivisione su un nuovo contratto collettivo aziendale, contraddicendo quanto fatto e discusso nelle settimane in cui si era svolto il confronto. È evidente che un atteggiamento del genere è irresponsabile e mina alla base qualsiasi possibilità di trovare una soluzione alla difficile crisi che sta colpendo i lavoratori di Berco e l’azienda stessa, e che avrà ripercussioni negative sull’intero territorio provinciale. L’azienda sta mettendo in atto una strategia di ricatto anche in relazione agli esuberi, chiedendo di rinunciare all’intero salario aziendale e dettando unilateralmente le condizioni per un eventuale ricorso agli ammortizzatori sociali, minacciando che se il sindacato non accetta tale impostazione licenzieranno i lavoratori. Martedì in assemblea le organizzazioni sindacali, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, decideranno come rispondere a questo presa di posizione arrogante e prepotente dell’azienda». 


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