Filo, caso Vassallo: i familiari del carabiniere riceveranno la medaglia
La Presidenza del Consiglio conferma che il carabiniere in servizio a Filo ne ha diritto. Giovedì premiazione in Prefettura a Ferrara con i familiari e i rappresentanti dell’Arma
Filo La cerimonia è giovedì mattina in Prefettura. Saranno presenti i familiari, oltre a rappresentanti dell’Arma dei carabinieri, di altre associazioni storiche di Ferrara. Si chiude dunque così il caso di Giuseppe Vassallo, il carabiniere originario di Caltanissetta in servizio a Filo durante la Seconda Guerra Mondiale. Vassallo fu trovato morto l’8 maggio del 1945 nelle campagne di Alfonsine, rientrato da un campo di prigionia in Germania, dove era stato internato come Imi. Dalla Presidenza del Consiglio, che si occupa di avallare le richieste di conferimento della medaglia d’onore agli internati militari in occasione della Giornata della Memoria, è arrivata alla Prefettura di Ferrara la terza comunicazione nel giro di pochi giorni in relazione a Vassallo. Ebbene, l’ultima comunicazione conferma le valutazioni sul carabiniere siciliano, ritenuto meritevole di ricevere la medaglia, dopo che proprio alcuni giorni prima della cerimonia di lunedì scorso in sala Estense, a Ferrara, dalla stessa Presidenza del Consiglio era arrivata la comunicazione di sospendere la premiazione ai familiari di Vassallo, perché erano ritenuti necessari ulteriori approfondimenti.
La vicenda
Il caso Vassallo è esploso nei giorni scorsi, dopo che sono state divulgate le ricerche durate alcune mesi da parte dall’ex sindaco argentano e appassionato di storia, Egidio Checcoli, con il supporto di Gianluca Battisti dell’Anpi di Argenta. Secondo la loro ricostruzione (fatta recuperando documenti relativi al periodo 1943-’45 a Filo e le testimonianze di persone ancora viventi che ricordano quei giorni), Vassallo era al fianco dei nazisti per cercare i renitenti alla leva in quella parte della provincia, peraltro quella che ha pagato a maggior prezzo l’occupazione tedesca in termini di vittime. E, inoltre, non era ritenuto certo che Vassallo fosse stato internato in un campo in Germania. Queste ricerche erano iniziate all’indomani dell’intitolazione al carabiniere della nuova sede dell’Anc a Ferrara, avvenuta lo scorso ottobre. La vicenda, come detto, ha avuto notevole risalto, con articoli pubblicati sui maggiori quotidiani nazionali e anche in servizi di tg nazionali. Nonostante altri ricercatori storici avessero confermato come Vassallo fosse a tutti gli effetti un internato militare, lunedì in sala Estense la medaglia d’onore non è stata consegnata ai familiari (la figlia vive ancora nella nostra provincia, mentre il nipote è carabiniere in carriera a Gorizia). Giovedì mattina la consegna in Prefettura, con qualche giorno di ritardo...