Quartesana, nido a rischio stop: il Comune deve correre ai ripari
Diatriba in corso per un subappalto e tempi dilatati, timori per i fondi Pnrr
Ferrara È vero che i termini per la realizzazione dei nidi con i fondi del Pnrr sono stati spostati a giugno del 2026, ma gli stop ai cantieri hanno spesso tempi biblici. E per il Comune di Ferrara la paura di perdere il milione e mezzo di euro stanziato per il nuovo asilo nido di Quartesana in corso di costruzione si è fatta vivida, al punto da dover correre molto in fretta ai ripari, affidandosi a un avvocato esterno per una consulenza legale in merito a un pesante intoppo sorto tra appaltatore e subappaltatore.
Un passo indietro. Nel giugno del 2023 il Comune aveva affidato l’appalto – dal valore di circa 1,4 milioni di euro (mentre il progetto esecutivo nel complesso ammonta a 2 milioni di euro) – al consorzio stabile di imprese denominato “Itaco”, con sede a Loria, in provincia di Treviso. A febbraio dell’anno scorso il consorzio aveva chiesto e ottenuto dal Comune l’autorizzazione al subappalto in favore della Cooperativa 2000 di Sant’Agostino, per allestire il cantiere, effettuare scavi e movimento terra. Stessa richiesta a beneficio della stessa cooperativa a marzo, per effettuare opere strutturali “al grezzo”, con autorizzazione arrivata ad aprile dal Comune.
L’8 gennaio scorso, però, il primo segnale di pericolo. Il consorzio Itaco comunica la risoluzione del contratto di subappalto, leggiamo dalla determinazione dirigenziale, «per incapacità tecnico organizzativa nonché finanziaria e conseguenti gravi ritardi» con rinvio a un arbitrato per la quantificazione dei danni che il consorzio ritiene di aver subito. Il 10 gennaio il Servizio edilizia del Comune manda una sorta di preavviso di revoca dell’autorizzazione ai subappalti e concede 10 giorni alle parti per presentare eventuali osservazioni, che arrivano sia da parte del consorzio appaltatore che, soprattutto, del coop subappaltatrice, che contesta la risoluzione del contratto e anzi, con una nota del proprio legale, diffida le aziende presenti nel cantiere «dall’effettuare ogni tipo di gestione e/o intervento e/o rimozione dei puntelli di gettata presenti in sito, in quanto di esclusiva titolarità della ditta subappaltatrice». Insomma, un pasticcio che ferma i lavori, rischia di dover essere risolta in tribunale, e di arrecare nel frattempo un danno importante. La determina dirigenziale giustifica l’incarico a un legale sterno (individuato nell’avvocato Cristiano Giovanni Gasparutti) con «l’assoluta urgenza di procedere senza indugio, determinata dalla imprevedibile necessità di attivare la consulenza in relazione agli eventi eccezionali interessanti il cantiere Pnrr per la costruzione del nuovo nido a Quartesana, i cui termini di esecuzione non possono ammettere procrastinazione». Di più: «Si rileva un imminente pericolo di aggravio della situazione» determinato dalle difficoltà di azione tempestiva del Rup e un «pericolo di ripercussioni imminenti nella condotta dei lavori del cantiere Pnrr».
E ci sono già questioni finanziarie in ballo, visto che Itaco che ha inviato al Comune una fattura per il primo stato di avanzamento dei lavori, pari a 264.609 euro, con «richiesta di essere liquidati direttamente in deroga a quanto previsto nei contratti di subappalto, che, al contrario, prevedono il pagamento diretto al subappaltatore». Il Comune, per ora, ha sospeso i termini di pagamento in attesa di capire come sia meglio agire. l
Daniele Oppo
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