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Il caso

Gru crollata sulle case a Boara, in quattro finiscono a processo

Daniele Oppo
Gru crollata sulle case a Boara, in quattro finiscono a processo

A due anni e mezzo dal disastro imprenditori e operai davanti al giudice

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Ferrara Sono passati due anni e mezzo dal crollo della gru sulle villette a schiera di via Copparo, a Boara, nel corso di una delle più violente tempeste degli ultimi anni. Era la sera del 17 agosto del 2022. Il prossimo primo di aprile ci sarà prima udienza, quella davanti al giudice dell’udienza preliminare, per le quattro persone che la procura di Ferrara ritiene siano i responsabili di disastro colposo dovuto a varie e specifiche omissioni che hanno comportato il crollo della gru e il derivante pericolo.

Imputati sono Giuseppe Tassi, quale rappresentante della Tassi Group, affidataria dei lavori edili al Condominio Isotta di via Copparo e che aveva dato in subappalto alla società Edil Scott i lavori da eseguire con la gru (presa a noleggio dal Ceer Res Omnia). Gli altri imputati sono proprio afferenti alla Edil Scott: il legale rappresentante Tenno Cavallari e i due dipendenti incaricati di manovrare la gru Giuseppe Coppola e Jamal Mgoune.

Va premesso che, secondo la perizia che era stata disposta dal giudice delle indagini preliminari e affidata al professor Giulio Ventura, docente al Politecnico di Torino, la gru era crollata perché al termine dell’ultimo giorno di lavorazioni prima della pausa di Ferragosto, era stato lasciato inserito il freno, cosa che ha impedito al braccio della gru di ruotare in risposta alle sollecitazioni dei fortissimi venti – anche superiori agli 80 km/h – che si erano generati la sera del fortunale. In questo modo il braccio è stato spinto dai venti fino a crollare sulle abitazioni del condominio Villaggio Isotta e in quello Residence Isotta, provocando danni ingentissimi alle strutture e problemi infiniti per i residenti.

Se ai due operai è contestato di non aver adoperato in maniera corretta l’attrezzatura, al loro datore di lavoro è imputato in sostanza il non averli messi nelle condizioni per poterlo fare, adottando tutte le misure di sicurezza necessarie, mentre a Tassi è imputata la mancata vigilanza sul corretto impiego della gru da parte della ditta subappaltatrice di quelle specifiche lavorazioni.

Dopo la perizia, che aveva dato un quadro piuttosto definito sulla causa del disastro, la sostituta procuratrice Isabella Cavallari aveva stralciato la posizione di tre degli iniziali sette indagati, chiedendone l’archiviazione in quanto privi di alcuna responsabilità. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giulio Garuti (Tassi), Paolo Pincelli e Marco Ferraresi (Cavallari e Coppola) e Davide Fabbri (Mgoune) tutti del Foro di Modena.

Il crollo della gru, secondo le stime assicurative, ha creato danni per circa 60mila euro nel complesso a 19 residenti, tutti individuati come parti offese, assistiti dagli avvocati Denis Lovison, Irene Costantino, Gianni Ricciuti e Cristiano Crinò. Nel corso di questi anni le difficoltà non sono mancate, sia per le infiltrazioni di acqua dai tetti danneggiati che comportato l’ammaloramento di muri mobilio sia per l’ingresso di ladri in qualche abitazione, con anche grandi ritardi nella possibilità di fare di nuovo ingresso in casa e non poche difficoltà di contrattazione con le assicurazioni coinvolte. 



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