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Lupi in provincia di Ferrara: «Con loro calano le nutrie»

Stefano Balboni
Lupi in provincia di Ferrara: «Con loro calano le nutrie»

La comandante della Polizia provinciale: «Consigli in caso di incontri ravvicinati»

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Ferrara Un animale curioso, molto rapido negli spostamenti ed in grado di percorrere dai 50 a i 70 chilometri per notte, favorito anche dal territorio pianeggiante. Il lupo è sicuramente l’animale che da qualche tempo incute timore (spesso ingiustificato) nel territorio della nostra provincia, in particolare nelle vaste aree di campagna dove è più facile muoversi in scioltezza e trovare cibo. Molti gli avvistamenti attraverso le fototrappole posizionate sul territorio provinciale e controllate dalla Polizia provinciale. A scanso di equivoci è bene precisare che le fototrappole sono macchine fotografiche professionali in grado di scattare foto e girare video qualora rilevino dei movimenti: l’unico scopo è quello di verificare a posteriori i movimenti ed il comportamento delle varie specie si animali anche di notte o comunque in scarse condizioni di luminosità.

«Abbiamo registrato negli ultimi tempi un ritorno del lupo nel Ferrarese», conferma la comandante della Polizia provinciale, Roberta Artioli, la quale consiglia di ricoverare gli animali di casa e da allevamento in aree recintate e ben delimitate, per evitare che diventino facili prede degli stessi lupi, in particolare in orario notturno. Attraverso il sistema delle fototrappole è stato inoltre verificato che il lupo trova facili prede nelle nutrie. «In particolare nella zona del Mezzano vi è stato un grosso calo di nutrie», precisa Artioli.

Nonostante il lupo sia un animale che ha paura dell’uomo è consigliabile (soprattutto in presenza di cuccioli) rimanere distanti senza farsi notare, evitando di recare disturbo o tentare qualsiasi sorta di avvicinamento o contatto. Ed è importantissimo non dare cibo ai cuccioli di lupo, per evitare che questi associno il cibo solamente alla presenza dell’uomo. Recentemente la Convenzione di Berna sulla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale ha approvato la possibilità di far passare il lupo da “specie strettamente protetta” a “specie protetta”, il ché significa che gli Stati aderenti alla Convenzione potranno, una volta approvato definitivamente il testo, pianificare eventuali abbattimenti controllati al fine di mantenere uno stato soddisfacente di conservazione su scala nazionale, aspetto che al momento rimane comunque assolutamente vietato. «Come Polizia provinciale valutiamo attentamente e gestiamo ogni segnalazione che giunge al comando» dice la comandante, la quale sottolinea l’importanza di contattare il servizio veterinario Ausl o il Centro recupero animali selvatici (Cras) in caso si rilevi la presenza di animali feriti o in oggettiva difficoltà. 

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