Ferrara, l'opposizione esce dal Consiglio comunale e Fabbri annuncia: «Terzo mandato»
Protesta contro il sindaco per la mancata presentazione delle linee di mandato in aula
Ferrara Mancano pochi minuti alle 18, ieri pomeriggio, e la minoranza del Consiglio comunale annuncia l’abbandono dell’aula. Il motivo: mancanza di rispetto delle istituzioni e in particolar modo dei lavori del Consiglio comunale e dei consiglieri di opposizione da parte del sindaco che, dopo il minuto di silenzio per ricordare le vittime delle Foibe, è uscito dall’aula e non ha presentato le sue linee di mandato. Finisce così la seduta del Consiglio comunale di Ferrara e dove è stato approvato, con la presenza in aula della sola maggioranza, il Documento unico di programmazione (Dup).
La polemica istituzionale si apre quando il presidente del consesso, Federico Soffritti, annuncia la discussione alle linee programmatiche del sindaco che non le presenta in aula. «Le linee di mandato ve lo ho fatte pervenire per tempo e quindi non riteniamo che debbano essere di nuovo presentate in questa sede», precisa il presidente. Gli replica Anna Zonari che è la prima a intervenire. «Contesto questo modus operandi che esprime una totale mancanza di rispetto della discussione in Consiglio e delle istituzioni», commenta la consigliera de La Comune che aggiunge: «Faccio questo intervento ma sono molto demotivata perché faccio fatica a capire il senso di tutto questo visto che dobbiamo parlare delle linee programmatiche e del Dup». La sostiene il capogruppo del Pd, Massimo Buriani, che davanti a una poltrona vuota del sindaco, che invece, poi farà sapere, segue la seduta online, aggiunge: «C’è una totale mancanza di correttezza istituzionale», dice e critica anche i tempi di presentazione di queste linee di mandato: «Si sarebbero dovute presentare a poche settimane dalla sua elezione, signor sindaco. Mentre adesso ci troviamo a dover affrontare in un’unica discussione di 15 giorni, e affastellata, le linee di mandato e il Dup». E Buriani prosegue e affonda: «Impedendoci con una precisa, ma preferirei dire con una arrogante, volontà di entrare nel merito delle questioni. Respingo in toto questo metodo».
Poi la discussione sulle linee di mandato prosegue e i consiglieri entrano nel merito dei contenuti. Parla il consigliere, e diretto avversario di Alan Fabbri alle recenti amministrative, Fabio Anselmo. L’ex candidato sindaco, citando quanto pubblicato recentemente in un articolo del nostro quotidiano, pone l’accento su un passaggio che Fabbri, a pagina nove della relazione sulle sue linee programmatiche, fa sulle mafie («Siamo stati impegnati a combattere la pericolosa infiltrazione delle mafie e della criminalità organizzata nel nostro territorio, attraverso criteri trasparenti di selezione degli appaltatori e dei fornitori del Comune...»). E dopo aver letto il passaggio Anselmo in aula dichiara: «Secondo il rapporto della Direzione distrettuale antimafia (Dia) Ferrara si trova al quinto posto in Italia per il rischio di condizionamento mafioso di 480 imprese». E prosegue: «Signor sindaco sarebbe utile parlare di questo problema perché abbiamo un tessuto economico sociale debole e il rischio che la mafia sia anche da noi sta in un indicatore che fornisce la stessa Dia: se nel 2013 Ferrara registrava 28 denunce per estorsione, nel 2023, tali denunce sono diventate 100».
Poi si susseguono gli interventi dei consiglieri sulle linee di mandato. Zonari rileva alcune criticità nella mancanza di una visione di «città multiculturale, sulla criminalità che non può essere controllata solo con la repressione». «Siamo fuori dai collegamenti più importanti, dalla via Emilia e non c’è attrazione per nessun grande gruppo produttivo», prosegue Buriani che pone l’accento sulla totale mancanza del «problema demografico» nelle linee di mandato del sindaco. Il capogruppo Pd parla anche di assenza di visione sul «polo chimico di Ferrara, sulla questione Berco e Vm».
Per la maggioranza intervengono Brando Sarto e Massimiliano Guerzoni che fa un lungo elenco degli interventi realizzati nelle frazioni con l'intento di replicare alle affermazioni delle opposizioni proprio in merito a quanto fatto nelle stesse. Il sindaco poi rientra in aula per replicare ad alcuni interventi della minoranza. È proprio a quel punto, tuttavia, che l’opposizione, dopo l’annuncio dato dalla consigliera Sara Conforti (Pd), esce dall’aula. Il sindaco prosegue il suo discorso e fra le repliche, specie alle affermazioni di Davide Nanni (Pd), annuncia che non ha nessuna intenzione di mollare la sua carica e afferma che «come consigliere di Anci proporrò il terzo mandato per i sindaci». Oggi il bis sul bilancio, non si sa in quale clima.