Ferrara, il Leon d’Oro ha riaperto: via al nuovo corso
Il neo proprietario Alessio Pavani, nel segno della tradizione e della professionalità: “Questa attività è un’istituzione, vogliamo dare la nostra impronta”
Ferrara Dopo un mese di chiusura, il tintinnio delle tazzine ed il chiacchiericcio dei clienti sono tornate a riempire le sale del Leon d’Oro. Anzi “Il” Leon d’Oro, come è stata chiamata l’azienda rilevata dall'imprenditore copparese Alessio Pavani. Già dalle prime ore del mattino sono davvero tanti i ferraresi che varcano la soglia della storica attività per vedere le novità e tornare alle abitudini di sempre. Di sicuro a tutti fa strano non vedere alla cassa la signora Elsa, vera istituzione dell’attività. La parola d’ordine allora è “tradizione” per quello che è uno dei punti di ritrovo del centro storico più cari a tutti i ferraresi. Nel passaggio di consegne la precedente, storica gestione della famiglia Paganelli, si voleva assicurare che venisse preservato il cuore della storica attività e così è stato. Entrando la frenesia che si nota è quella di sempre, così come la qualità del servizio ed il ricco banco di pasticceria. Alcuni dettagli alle pareti sono stati “svecchiati” ma lo spirito è quello di sempre.
«Sicuramente c’è tanta emozione per questo primo giorno di riapertura - afferma Pavani, che ancora non sembra credere ai propri occhi - sono ore abbastanza intense. Abbiamo lavorato molto, anche di notte per sistemare tutto ma direi proprio che ci siamo riusciti. Molto semplicemente la nostra idea è mantenere l’aspetto legato alla tradizionalità, dato che il Leon d’Oro è un’istituzione della città nonché una delle “Botteghe storiche” ». La grande esperienza che l’imprenditore ha maturato negli anni gestendo ristoranti come “Al Cavaliere Uliva”, “Abate Ghiotto” e “I Laghetti” verrà sicuramente messa a frutto in questa nuova avventura: «Chiaramente cercheremo di dare un po' la nostra impronta dato che veniamo dal mondo della ristorazione per cui punteremo anche su quello, con le novità principali che riguarderanno prevalentemente quell’aspetto dell’attività. Siamo riusciti a mantenere il blocco dei dipendenti legati alla precedente gestione, cosa che sicuramente faciliterà questa transizione. La trattativa con la precedente gestione della famiglia Paganelli è andata in maniera piuttosto spedita, chiaramente la loro volontà era quella di affidare la gestione di un locale così importante a qualcuno che potesse preservarne l’anima e la storicità». La novità più rilevante potrebbe riguardare il giorno di chiusura settimanale del locale: «Dal punto di vista estetico abbiamo giusto riverniciato le pareti ed aggiunto qualche dettaglio, senza comunque stravolgere nulla. I giorni d’apertura? In questa prima fase di assestamento manterremo il mercoledì come giorno di riposo, anche se in futuro potremmo fare qualche cambiamento da questo punto di vista».
A testimoniare la bontà di questo cambio di gestione è anche Alessia Gamberini del sindacato Filcams Cgil: «È stata una transizione assolutamente liscia, tramite una cessione d’azienda “da manuale”. I quattordici dipendenti passano alla nuova gestione “Il Leon d’Oro” alle medesime condizioni contrattuali che avevano in precedenza, con contratti a tempo indeterminato e senza periodo di prova. Inoltre credo che la nuova proprietà voglia potenziare l’organico. Solamente un dipendente ha rassegnato le dimissioni ma tutto è successo prima del cambio di proprietà. Tutte le parti sono rimaste soddisfatte, sarebbe bello vedere più spesso passaggi indolori come questo».