Jovanotti show davanti all’Ariston. E le batterie parlano ferrarese
“Jova” era affiancato dalla super band Rockin’ 1000. Falciano, Vitali e Magri: che notte a Sanremo
Ferrara Uno dei momenti più incredibili di questo inizio di Festival di Sanremo è stato il medley di Jovanotti nelle strade attorno all’Ariston, accompagnato dai Rockin’ 1000, supergruppo internazionale nato dieci anni fa. E nel “reparto” batterie c’erano ben tre ferraresi, a partire da Francesco “Franz” Falciano, fra i primi coinvolti nel progetto di Jovanotti, batterista della band reggiana PoisonIvies & the Steady. «Ci sono dall’inizio di questa folle avventura - racconta il musicista di Ferrara -, da quando Fabio Zaffagnini per chiedere ai Foo Fighters di suonare a Cesena radunò mille persone e le fece suonare: era il 26 luglio 2015. A novembre i Foo Fighters si esibirono al Carispo di Cesena per 3.000 persone, fra cui noi e alle 3 di notte al nostro quartier generale, il teatro Verdi, arrivò il leader Dave Grohl. Noi eravamo impegnati ovviamente in una jam session, quello è è il nostro divertimento, lui che era infortunato a un piede prese la chitarra e suonò tre brani con noi, poi ci salutò tutti, ma proprio tutti, un grande. I Rockin’ 1000 è una vera e propria band con concerti in giro per il mondo, ha un database di 100mila musicisti, allo stade de France di Parigi fu magico esibirci davanti a 50mila persone. Un paio di settimane fa il responsabile delle batterie di Rockin’ 1000 ha chiesto se potevamo suonare con Jovanotti a Sanremo. Lui sta provando il tour a Castrocaro, così siamo andati là per incontrarlo e dopo una prima prova, ci siamo ritrovati lunedì sera sotto la pioggia attorno all’Ariston. È stato bello, soprattutto il dopo, pare che l’evento sia secondario, è il legame che si crea prima a darti tanto, c’è questa passione comune per la musica che ci unisce e ci fa parlare la stessa lingua, anche se non ci capiamo a parole».
Altro batterista di Ferrara, sempre al fianco di Falciano, è Fabrizio “Vito” Vitali, il quale suona nella band Ipnosi ed era con Falciano quando il Comune di Ferrara premiò i ferraresi coinvolti nel progetto Rockin’ 1000. «Sono nato nel 1968 e suono la batteria dall’84. Ho suonato sempre musica indipendente e alternativa e sono completamente autodidatta. Quando ho saputo di questo folle progetto di Rockin’ 1000 ho subito sposato la causa perché mi è sembrata un’idea grandiosa, ne faccio parte da 10 anni. In questi anni Zaffagnini, l’ideatore, ci ha abituati bene e abbiamo fatto concerti in stadi gremiti un po’ in tutto il mondo. Questa esperienza di Sanremo con Jovanotti ha dato molto: c’è da considerare che a differenza di un normale concerto qui abbiamo dovuto concentrare tutta l’energia in pochi minuti. In quei pochi velocissimi minuti non ho pensato alla grandiosità dell’evento né all’importanza mediatica che avrebbe potuto avere, ero concentrato sulla musica, sul fare musica insieme e sul divertirmi. Volevo godermela tutta e così è stato. Mi sono divertito anche se sono rimasto due giorni sotto la pioggia, ma ne è valsa la pena. Lorenzo è stato con noi poco ma ci ha trasmesso una carica pazzesca. È davvero una persona che tiene innanzitutto alla musica, al suonare insieme, alla condivisione ed è probabilmente per questo che ci ha scelto».
Il terzo ferrarese, sempre batterista, è Leonardo Magri, falegname di Scortichino con una grande passione per la batteria. «Faccio parte della “Giratempo Rock cover band” – racconta Leonardo – e due anni fa ho deciso di candidarmi per entrare a far parte della realtà di Rockin’ 1000, debuttando per la prima volta allo stadio di Cesena». A causa degli impegni lavorativi e familiari, in questi due anni non sempre è riuscito a prendere parte agli eventi organizzati dalla grande band, ma quando pochi giorni fa è arrivata la chiamata per Jovanotti a Sanremo (in tutto erano una sessantina i batteristi) non ha esitato ad accettare. «Solo due giorni dopo ci hanno riferito che avremmo suonato con Jovanotti a Sanremo. Ho registrato la mia parte in piazza dei Dolori, lunedì sera invece abbiamo fatto la prova generale con Jovanotti, da cui sono poi trapelate le prime immagini della performance che fino ad allora era rimasta segreta. È stata una grande emozione e sicuramente per un musicista di provincia come me è un’esperienza indimenticabile. Jovanotti è un grande artista, con la sua grinta ha dato una forte carica a tutti noi. Nei suoi occhi si leggeva l’emozione di un ritorno dopo anni di stop e la passione che mette in ogni cosa, tant’è che ad aprile andrò a sentire il suo concerto all’Unipol Arena di Bologna, sono certo che porterà uno spettacolo bellissimo».