Sbatte l’arbitro fuori dallo spogliatoio, maxi squalifica per un dirigente del Bevilacqua
Intervento delle forze dell’ordine per riportare la calma e lunga inibizione
Bevilacqua Il ruolo dell’arbitro è quanto mai delicato in qualunque sport, specialmente quando ci sono da prendere decisioni che inevitabilmente porteranno a scontentare una delle parti. E quando ci si sente danneggiati e colpiti da alcune scelte, quante volte sarà venuto in mente di prendersela direttamente con l'arbitro? Di solito gli attacchi contro il direttore di gara si fermano alle parole, ma questa volta si è passati ai fatti, in uno sport tanto passionale come solo il calcio sa essere. È successo domenica 9 febbraio a Bevilacqua, frazione divisa tra i comuni di Cento (Ferrara) e Crevalcore (Bologna), in una partita di Seconda categoria del girone G.
Nell’occasione, i padroni di casa hanno affrontato la Virtus Cibeno perdendo 1-3. A fine gara un dirigente della squadra locale, che durante i 90 minuti aveva svolto il ruolo di assistente dell’arbitro, essendo in possesso delle chiavi è entrato nello spogliatoio del direttore di gara, ha preso i suoi effetti personali e li ha portati fuori mettendoli su una panchina, impedendogli di cambiarsi e dicendogli di andarsene. L’arbitro ha quindi chiamato le forze dell’ordine e nell’attesa è stato ospitato nello spogliatoio della Virtus Cibeno. Al campo è poi arrivata la pattuglia dei carabinieri, ma solo dopo dieci minuti il dirigente del Bevilacqua si è fatto convincere a consentire l’accesso dell’arbitro nel proprio spogliatoio. Resta un comportamento molto grave, che il Giudice sportivo ha sanzionato con l’inibizione per quasi un anno e mezzo, ovvero fino al 30 giugno 2026.
Dirigenti e arbitri. Una vecchia faida che tra i precedenti illustri ricorda l’episodio tra Moggi e Paparesta. Correva il 6 novembre 2004 e la Juventus venne sconfitta dal Reggina 2-1 tra le proteste dei tifosi biancazzurri. Nei giorni successivi al match si diffuse la voce che l’allora fischietto fosse stato chiuso negli spogliatoi riservati alla terna dall’allora dirigente dei piemontesi Luciano Moggi. Un fatto che tuttavia Paparesta smentì più e più volte: “Sono venuti nello spogliatoio infuriati a lamentarsi dell’arbitraggio ma non sono stato chiuso dentro. Tante volte alcuni dirigenti sono entrati negli spogliatoi degli arbitri. Non è che ogni volta ti metti a fare il ‘maestrino’ e lo segnali”.