Ferrara, nuova vita per i libri usati: «Romanzi gratis, vanno a ruba»
Un banchetto nella Casa della Salute. Attivi anche Ado, Emmaus e Viale K
Ferrara Il banchetto è sguarnito, pochi testi, soprattutto saggi e qualche volume di enciclopedia che ha “liberato” spazio in una libreria domestica. Ci sono anche un paio di libricini per bambini che V., due anni, sfoglia guardando le figure. La mamma attende il marito fuori da un ufficio della Casa della Salute. «Il banchetto con i libri – commenta Giulia, la mamma – è una bella idea, per gli adulti e per i bambini. Li raccolgono anche all’asilo». Sopra il mobiletto, vicino alla sede del Cup, compare la scritta “Book sharing”. E’ uno dei punti della città dove i libri possono iniziare la loro seconda vita e dove il lettore può servirsi senza spendere nulla oppure versando una piccola somma per sostenere l’attività svolta dal volontariato. La regola corretta sarebbe “prendi un libro consegni un libro” ma la deroga è accettata dappertutto. «C’è chi porta qui e chi porta via – raccontano le impiegate che assistono l’utenza del Cup – In questo momento non ci sono molte letture disponibili. I romanzi, i gialli, la narrativa, rimangono poco tempo sul banchetto perché sono molto richiesti. Qualche conferimento in più sarebbe certamente gradito». Sembra che non manchi neppure chi vìola lo spirito del servizio, e cioè la condivisione dei libri senza scopo di lucro, e si avvicini allo scaffale per prelevare testi che hanno un valore commerciale ancora apprezzabile.
In città la raccolta e la distribuzione gratuita dei libri usati rientrano tra i servizi svolti da associazioni come Ado e Viale K. Raffaele Rinaldi, direttore di Viale K, racconta che «anche se non abbiamo più il mercatino, continuiamo a raccogliere libri, anche se non di tutti i generi. Solo i classici, che sono gli unici che qui, in via Mambro, vengono richiesti con una certa continuità. Non accettiamo testi scolastici o vecchie enciclopedie. Abbiamo uno scaffale dove li riponiamo, chi vuole può prenderli e leggerli, anche portarli via». La consegna ha delle regole: «Per evitare viaggi a vuoto è bene mettersi in contatto con la nostra associazione prima di muoversi e inviarci la lista via mail (info@vialek.it)». C’è chi entra e chi esce, per lo stesso motivo, anche dal punto Ado di via Ripagrande, dove gli scaffali ospitano centinaia di volumi accostati in bell’ordine e un po’ di oggettistica. Qui è possibile anche effettuare la consegna diretta, «ma in genere – spiega un volontario – è il nostro servizio che gestisce il mercatino di via Ippodromo (dove si possono scambiare letture, abbigliamento e oggettistica) a fare la selezione. Prendiamo anche vecchi fumetti oltre ai romanzi gialli, alla narrativa, ai testi d’arte ma non le enciclopedie. Raccogliamo fondi per i nostri hospice, quindi cediamo i libri in cambio di un piccolo contributo di due euro. Le richieste? Ci sono, anche stamattina sono entrate diverse persone per scegliere testi da portare a casa. Nonostante la diffusione dei servizi digitali c’è ancora molta gente che apprezza la carta stampata e gli atti di solidarietà». Tra le associazioni impegnate su questo versante c’è la comunità Emmaus, attraverso il mercatino di S. Nicolò. A Bologna, da 15 anni, opera l’associazione Equi-libristi. «Gestiamo un magazzino con 25mila libri usati – precisa Fabrizio – nel tempo ne abbiamo rimessi in circolo 110mila. Abbiamo tantissime richieste, in genere da privati, accettiamo narrativa e saggistica. La distribuzione libera avviene in diversi punti, attraverso il circuito Bologna Book Station, in una trentina di luoghi».
Gi.Ca.