La Nuova Ferrara

Ferrara

In tribunale

Ferrara, perseguitata dall’ex. Durante la relazione le imponeva anche il peso

Daniele Oppo
Ferrara, perseguitata dall’ex. Durante la relazione le imponeva anche il peso

Un 28enne condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione per stalking

2 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Quando stavano insieme, la controllava su tutto: le frequentazioni, i messaggi, il trucco (che non doveva avere). Perfino il peso: se dimagriva sotto un certa soglia, la insultava e umiliava, perché a lui non piaceva. Quando lei lo ha lasciato, lui non è sparito, è anzi diventato ancora più molesto, pretendendo di controllare il suo cellulare quando si incontravano per chiarirsi, oppure insultandola, minacciando di ucciderla e di stuprarla quando lei faceva intendere che non voleva più avere niente a che fare con lui e lo invitava a smettere di importunarla, paventando anche una denuncia. Comportamenti – quelli persecutori – che sono valsi una condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione – con il rito abbreviato, per cui con il beneficio dello sconto di un terzo della pena – per un 28enne a processo per stalking. Ieri mattina la decisione del giudice dell’udienza preliminare Andrea Migliorelli. La procura aveva chiesto una pena più lieve, a due anni di reclusione.
La vittima si era costituita parte civile, assistita dall’avvocata Sara Bruno. Il fatti contestati al giovane – che è recidivo, tanto che la relazione era nata mentre si trovava ai domiciliari per un precedente stalking – sono avvenuti tra i mesi di luglio e di dicembre del 2023, dopo la rottura del rapporto di coppia e dopo che l’uomo era entrato in carcere (per l’aggravamento della misura cautelare) e ne era uscito. Il tentativo di reintegrazione fatto dalla sua compagna non è stato proficuo, anzi lui ha continuato a pretendere di controllarla, fino appunto a farsi molto minaccioso per l’incolumità della donna. L’ha obbligata spesso a rendere conto di cosa stava facendo, di dove si trovava, con chi era, con chi si scambiava messaggi. Poi gli insulti e anche le botte, con delle percosse sul viso. E ancora le minacce, di picchiarla, di sfigurarla, di stuprarla, di ammazzarla. Una situazione insostenibile, che nemmeno dopo averlo bloccato in ogni piattaforma online è servito a domare. È servito rivolgersi a un centro antiviolenza, denunciarlo alla Polizia, mandarlo a processo. l

Daniele Oppo

© RIPRODUZIONE RISERVATA