Brutale pestaggio a Lido Nazioni, ai domiciliari uno degli aggressori
Un ragazzo di 20 anni di San Giuseppe dovrà scontare una pena di tre anni. Era il 23 luglio del 2022 quando un gruppo di ragazzini picchiò due fratelli
Lido Nazioni Poco dopo le 2 di notte del 23 luglio del 2022, all’uscita da un locale della movida di Lido Nazioni, due fratelli in vacanza sulla costa comacchiese vennero circondati da un folto gruppo di ragazzini che li “accusavano” di aver spintonato un loro amico. La situazione degenerò presto in una violenza cieca, che portò al pestaggio di uno dei due fratelli, il maggiore dei due, 21 anni oggi, che finì esanime a terra, sanguinante e con la mandibola rotta per via delle botte ricevute, anche dopo aver provato ad allontanarsi. Nel pomeriggio di giovedì i carabinieri della di Porto Garibaldi, nell’ambito di un servizio mirato, hanno arrestato ventenne residente a San Giuseppe di Comacchio, riconosciuto colpevole del reato di lesioni personali aggravate in concorso e condannato a una pena di tre anni di reclusione.
L’arresto è avvenuto in esecuzione di un ordine di espiazione della pena della detenzione domiciliare emesso il 19 febbraio dall’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ferrara. Dopo le formalità di rito, il ventenne è stato condotto presso la propria abitazione a San Giuseppe, dove sconterà la pena. Il giovane era l’ultimo dei cinque imputati identificati nel corso delle indagini dei carabinieri, che avevano portato alla luce la brutale aggressione subita da due fratelli in vacanza, uno dei quali aveva riportato gravi lesioni al volto e alla mandibola. L’episodio aveva destato grande sdegno nella comunità, e l’arresto rappresenta un ulteriore passo verso la chiusura giudiziaria del caso.
I cinque giovani comacchiesi, individuati dalle indagini dei carabinieri, sono stati imputati per il reato di lesioni gravissime in concorso. Per tre di essi, un 22enne e due 20enni assistiti dagli avvocati Massimo Bissi, Emanuele Cinti e Vittorio Zappaterra che hanno sostenuto la loro estraneità ai fatti, è arrivata la sentenza di non luogo a procedere pronunciata dalla giudice Alessandra Martinelli. Dovrà affrontare il processo, invece, un quarto imputato, anche lui 20enne, che ha scelto di discutere l’udienza preliminare e che è stato rinviato a giudizio. La condanna è arrivata invece per il quinto imputato, uno dei protagonisti in negativo principali di questa incresciosa storia, la cui posizione era una delle più compromesse essendovi anche delle immagini ad averne immortalato le vili gesta, assistito in giudizio dall’avvocata Maura Tomasi. Per lui la giudice ha deciso tre anni di reclusione, a fronte di una richiesta di tre anni e mezzo avanzata dalla procura. Da quanto emerso, fu uno dei più accesi e violenti aggressori, avendo colpito ripetutamente la vittima con calci e pugni sia all’inizio che alla fine, quando gli sferrò un calcio al volto che determinò la caduta del giovane, che finì ko, col sangue che gli colava dalle ferite alla testa e alla bocca mentre il fratello, che al tempo era minorenne, assisteva terrorizzato a quel pestaggio senza senso.
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