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Da XII Morelli all’Amazzonia, don Paolo è di nuovo missionario

Davide Bonesi
Da XII Morelli all’Amazzonia, don Paolo è di nuovo missionario

Don Paolo Cugini, ex parroco di XII Morelli, è di nuovo missionario. Tramite il suo blog “Pensando” racconta le attività svolte in Amazzonia

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XII Morelli Don Paolo Cugini è stato il parroco di XII Morelli, Bevilacqua, Galeazza e Palata Pepoli dal novembre del 2020 all’estate 2023. Oggi come allora porta avanti “Pensando” il suo blog con quasi 500mila visualizzazioni, oltre che il canale Youtube. E l’ultima notizia è di sabato ed è il nuovo libro del parroco reggiano, intitolato “Il nome di Dio non è più Dio. Dire il mistero in un mondo post-moderno” (Torino: Effatà, 2025, 240 pagine). Ma dall’estate di due anni fa don Paolo non è più in Italia, è infatti tornato a fare il missionario in Brasile, vicino a Manaus, capitale dell’Amazzonia.

Parroco dal 1995 della Diocesi di Reggio Emilia, ha speso gran parte della propria vita da missionario. Era già stato in Brasile dal 1998 al 2013, dopodiché è diventato vicario nella parrocchia di Regina Pacis a Reggio (dal 2013 al 2015) e parroco dell’unità pastorale “Santa Maria degli angeli” sempre a Reggio (dal 2015 al 2018). La sua esperienza nelle parrocchie del Centese e al confine con la provincia di Bologna sono state ricche di iniziative per i più giovani, attività parrocchiali e anche una pubblicazione che raccontava tutte le attività svolte nei paesi. Il legame creato si mantiene anche a distanza, tanto è vero che è lui a sottolinearci come «I miei parrocchiani accompagnano le novità sul blog», dove c’è possibilità di interazione e commento, oltre che trovare tutte le attività svolte dal sacerdote in Brasile.

L’impegno «Sono molti anni – scrive don Paolo nel suo blog – che la comunità santo Ignazio, situata nel quartiere Compensa di Manaus, dove opero da più di un anno, sta organizzando eventi per raccogliere soldi e ristrutturare la cappellina. Pur essendo una comunità abbastanza grande (circa cinque mila abitanti), oltre alla cappella, veramente piccola, non ci sono spazi per altre attività. Il problema è che non esiste possibilità di ampliamento laterale: l’unica possibilità è salire di un piano. È proprio questo che i leader della comunità hanno deciso di fare e da anni organizzano eventi come caffè del mattino, pizze da vendere, bingo, ecc. Ci si organizza come si può perché i soldi sono pochi e il quartiere è povero, come i suoi abitanti. Per questo motivo, quando in una messa domenicale ho annunciato che i miei amici avevano organizzato una colletta di Natale per aiutarli, hanno applaudito con gioia. Per la cronaca tra le 9 comunità del Bolognese amministrate da don Marco (ideatore della colletta con la campagna “Diamo una Manaus a don Paolo”) e le quattro parrocchie di Reggio che ho accompagnato prima di andare nel Centese, abbiamo raccolto 7.830 euro: grazie di cuore».

Ma nel blog di don Paolo si trovano anche interessanti articoli sulla storia del territorio dove si trova oggi: «Assieme a don Luigi Gibellini, in visita in queste settimane ai missionari di Reggio ´presenti in Amazzonia, siamo andati a visitare un posto caratteristico e pieno di storia, che dista circa 30 km dalla capitale dell’Amazzonia: Manaus. Si tratta delle rovine di Paricatuba, piccolo villaggio che attrae turisti per le belle spiagge sul rio Negro, ma anche per i ruderi di quello che fu un edificio importante per la zona periferica di Manaus». 

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