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Mimosa, allegra e simbolica: un fiore per tutte le stagioni

Elisa Bonora
Mimosa, allegra e simbolica: un fiore per tutte le stagioni

Con le giuste attenzioni resiste anche nei mesi invernali

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Giallo come allegria, come Sole, come vitalità: questa è la mimosa (acacia dealbata). Un’esplosione di gioia ora non più solo esclusiva delle calde regioni del Sud Italia, ma generosa nel concedersi anche alle nostre latitudini padane. Forse non tutti sanno che fu Teresa Mattei, partigiana della Seconda Guerra Mondiale e donna più giovane dell’Assemblea costituente, a proporre la mimosa come fiore simbolo per la Giornata internazionale della donna. Da allora l’8 marzo è celebrato con questo semplice fiore, spontaneo in molte parti d’Italia e per questo di facile reperibilità che adesso, dal Nord al Sud, nasce rigoglioso con questo clima impazzito.
Di origine australiana (Tasmania), della famiglia delle acacie, è una delle piante più amate spesso utilizzata in preparazioni cosmetiche grazie al suo profumo inebriante che rapisce. Per vivere ha bisogno di un clima abbastanza mite, senza repentini e drastici cambi di temperatura, quindi lontana da correnti d’aria fredda. Ama la luce e per questo è possibile coltivarla anche in vaso all’esterno, però avendo cura di proteggerla con un tessuto non tessuto, perché nelle nostre zone il termometro potrebbe andare sotto lo zero causando danni importanti. Le annaffiature dovranno essere leggere, senza ristagno idrico, per non comprometterne la salute radicale con marcescenze sgradite. Confesso che ne ebbi una, morta prematuramente e tristemente; mi convinsi ad acquistarla per via del prezzo stracciato, presso una famosa catena del fai da te; aveva un’aria triste e un po’ malandata così decisi che l’avrei potuta salvare, ma a niente servì il mio “accanimento terapeutico” da “crocerossina verde”. Negli anni documentandomi sono riuscita a curarla e grazie alla complicità del clima a godere del suo colore solare nella fioritura primaverile.
Due sessi

Questa pianta nasconde una curiosità che pochi conoscono e l’accomuna con il Ginko Biloba. L’acacia dealbata è infatti una pianta dioica; tranquilli non è una parolaccia. Significa semplicemente che in natura ne esistono sia esemplari femminili che maschili diversamente dalla maggior parte delle piante che hanno entrambi gli apparati sessuali. Allora auguri a tutte noi, che il Sole illumini sempre le nostre strade spesso accidentate.