Ferrara, ztl ancora “invasa” da veicoli. «Mezzi elettrici e cargo-bike»
I civici tornano alla carica: «Orari di consegna “saltati”, bisogna intervenire»
Ferrara Ieri mattina, ore 10, corso Martiri della Libertà, accesso alle ztl del centro storico. Sul lato opposto al Castello sono in sosta, una in fila all’altra, cinque-sei tra auto e furgoncini. Dall’altro lato, subito dopo piazza Savonarola, c’è un’altra fila altrettanto consistente di veicoli fermi, con un’auto che ha trovato posto addirittura tra il Voltino e il dehor del Leon d’Oro, con contrassegno disabili ben in vista. «Non è tanto diverso da altre mattinate, mercati a parte» spiega chi ci passa ogni giorno, nel “salotto” della città, che dovrebbe essere accessibile solo a determinate categorie di veicoli. «La situazione continua a peggiorare, da anni» sottolinea Francesca Fulgosi, del Forum Ferrara partecipata, che sta monitorando la situazione. Ed è in vista un rilancio dell’iniziativa di civici e ambientalisti per rivedere la disciplina degli accessi, visto il fresco insediamento del nuovo assessore alla Mobilità, Stefano Vita Finzi Zalman, che ha pure dichiarato interesse ad affrontare la questione a partire dalle forniture dei bar e dei ristoranti del centro. Senza contare i rilievi delle guide turistiche per le difficoltà a gestire i gruppi.
Il quadro Da qui partono le osservazioni dei civici. «Sono “saltate” le fasce definite a suo tempo per le consegne di merci nel centro, è una cosa evidente per chiunque si trovi ad osservare cosa succede ogni mattina - sottolinea Fulgosi - Sono poi caduti gli impegni presi nel Piano mobilità sostenibile di introdurre progressivamente la mobilità elettrica oppure i furgo-bike al posto dei mezzi attualmente impiegati per le forniture. Infine, non c’è traccia di altri impegni presi dallo stesso Pums, per ridurre il flusso veicolare verso il centro cittadino, come i parcheggi di attestamento in periferia con navette ogni dieci minuti e il potenziamento del trasporto pubblico».
Ci dev’essere anche un problema di “appropriatezza” dei permessi, visto che la ztl viene sorvegliata (“buchi” a parte) da una rete di telecamere in grado di colpire chi tenta l’ingresso senza esserne autorizzato; in questo senso la presenza di Polizia locale può incidere non tanto negli ingressi e nei transiti, quanto nelle soste.
Cosa si può fare Lo stesso assessore, nella recente intervista alla Nuova, aveva dichiarato di voler affrontare la questione «compatibilmente con le esigenze delle attività produttive che non devono essere penalizzate. Si tratta non solo di sanzionare, ma anche di comprendere quali siano le esigenze dei cittadini e di chi lavora in Ztl, minimizzando l’impatto veicolare ove possibile e dialogando con i portatori di interesse per trovare soluzioni specifiche». Quindi i commercianti saranno i primi interlocutori, anche se, ha aggiunto l’assessore, «la nuova gestione dei permessi (con i badge Rfid inseriti nei pass, ndr) ne ha ridotto il numero in modo importante».
Civici e ambientalisti, dal canto loro, hanno predisposto una serie di proposte, che prevedono tra l’altro l’estensione delle aree pedonali in centro città e nel centro dei vari quartieri; delle ztl in tutto il centro entromura e nel centro di tutti i quartieri (Gad ed zona Savonarola); parcheggi scambiatori ai quattro assi cardinali di accesso alla città, con navette elettriche gratuite ogni 10’ e bike-sharing gratuito; nuova logistica per la distribuzione merci, con interdizione ai mezzi pesanti e solo piccoli mezzi elettrici e cargo-bike, con orari regolamentati. Fino ad arrivare alle proposte più estreme come area 30 km/h in tutto il centro l’interruzione dell’asse Cavour-Giovecca.
Fermo restando, è il timore degli ambientalisti, che il nuovo Codice della strada rende più difficile realizzare nuove aree pedonali e ztl, «in quanto sarà di molto limitata l’azione dei sindaci che vengono sottoposti a decreti ministeriali». l
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