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Copparo, Berco non chiuderà. L’ad: «Pronti a riaprire il confronto coi sindacati»

Copparo, Berco non chiuderà. L’ad: «Pronti a riaprire il confronto coi sindacati»

L’amministratore delegato ha fatto il punto della situazione. Intanto sono state annunciate altre 16 ore di sciopero

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Copparo Berco resterà in Italia, lo stabilimento non sarà trasferito e non chiuderà. Partendo da questi punti fermi l’amministratore delegato di Berco, Giacomo Bottone, venerdì 7 marzo ha incontrato i giornalisti per fare il punto della situazione. Quello che sta attraversando l’azienda – spiega l’ad – è una “onda lunga” causata da diversi fattori. Dal Covid alle crisi energetiche, passando per la guerra in Ucraina “che ci ha fatto perdere il mercato russo” a quella commerciale tra Stati Uniti e Cina. Il risultato è stato un “aumento dei costi energetici e dell’acciaio, che hanno finito per impattare non solo sulla nostra abilità di restare sul mercato, ma anche sulle scelte dei nostri clienti”. Insomma la crisi c’è ma “anche un futuro per lo stabilimento”. Poi ha aggiunto: “Al momento il dialogo con i sindacati è chiuso e questo è un male. O ricominciamo a confrontarci oppure non avremo altra soluzione se non quella di rispettare quanto previsto dai termini di legge per i licenziamenti”. Poi ha concluso: “Lo sciopero è un diritto sacrosanto, ma anche voler lavorare è un diritto e ci sono dipendenti pronti a ripartire. Ribadisco, siamo aperti al dialogo perché crediamo nel futuro di questa azienda”. Intanto per sabato 8 e domenica 9 marzo sono state proclamate altre sedici ore di sciopero. Nella nota di Rsu Fim Fiom e Uilm si legge: “Il Board aziendale deve ritirare immediatamente la disdetta del contratto aziendale e fermare la procedura di licenziamento collettivo”.