Vertenza Idealservice, c’è l’accordo ma restano le nubi su Eni-Versalis: possibile addio a Ferrara in tre anni
Presidio e poi l'intesa in prefettura. Timori per il futuro del gigante della chimica nel capoluogo estense
Ferrara Si diradano le nubi calate sulla vertenza Idealservice, azienda legata da un appalto alla società Versalis, nel petrolchimico di Ferrara. Ma si addensano, anche se si tratta solo di previsioni non ufficiali provenienti però da fonti ben inserite nell’area produttiva di Ferrara, quelle sul futuro dello stabilimento. C’è chi prevede una permanenza di Versalis a Ferrara proiettata su un orizzonte temporale non superiore ai 3-4 anni, un esito che confermerebbe i timori di chi paventa una possibile e progressiva smobilitazione, a partire dai sindacati (ma le voci questa volta non provengono da una fonte sindacale).
Anche di questa possibilità, considerata nefasta dalle organizzazioni dei lavoratori, si è parlato ieri nell’incontro fra le parti coinvolte nella vertenza Idealservice (109 dipendenti, settore trasporti e logistica) in prefettura, che ha portato qualche buona notizia in azienda dopo una lunga serie di giornate di sciopero proclamate per chiedere alla direzione di firmare l’accordo di secondo livello. Versalis, con LyondellBasell, è uno dei pilastri portanti dell’area produttiva di Ferrara e da tempo ha iniziato una ritirata dai siti dove si fa chimica di base (Brindisi, Priolo, Marghera), che per gli impianti di Ferrara è materia prima. L’allarme è suonato da tempo nel capoluogo estense, costretto a fare i conti con nuove modalità di trasporto dell’etilene, componente base per molte materie plastiche, soprattutto dopo l’annuncio di nuove chiusure da parte di Eni–Versalis. I sindacati (il Pd e la Uil recentemente) hanno mobilitato lavoratori e istituzioni per chiedere certezze sul futuro del gruppo in Italia e dello stabilimento ferrarese. Ieri, intanto, l’incontro in prefettura ha portato una schiarita per Idealservice. È stato raggiunto un accordo per il pagamento maggiorato di notturni e domeniche (da agosto), il premio di risultato decorrerà invece dall’1 gennaio 2025. «Dopo gli scioperi delle ultime due settimane, almeno 13, abbiamo raggiunto una intesa con l’azienda su alcuni punti che riteniamo importanti. Questa è una buona notizia, restano purtroppo le preoccupazioni sul futuro del petrolchimico, dei lavoratori, diretti e indiretti, e delle loro famiglie», commenta Tiziano Loreti, rappresentante locale di Si Cobas, che al tavolo ieri sedeva con Cgil, Cisl e Uil.
Gi.Ca.