La Nuova Ferrara

Ferrara

L'allarme

Ferrara, torna la violenza in carcere: agenti malmenati

Daniele Oppo
Ferrara, torna la violenza in carcere: agenti malmenati<br type="_moz" />

Interviene il sindacato Sinappe: «Situazione preoccupante». Tra il 28 febbraio e il 6 marzo aggressioni e danneggiamenti

2 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Sembra essere ritornato piuttosto problematico il clima all’interno della casa circondariale di Ferrara, dove, secondo quanto segnala il sindacato Sinappe, nelle ultime settimane si sarebbero verificati degli episodi di violenza da parte di alcuni detenuti.

«Negli ultimi giorni, la casa circondariale di Ferrara è stata teatro di una serie infinita di situazioni pericolose per l’ordine e la sicurezza, alcune culminate con gravi infortuni al personale di polizia penitenziaria, sempre più vittima di un sistema in grave crisi», afferma la segreteria provinciale del Sindacato nazionale autonomo della Polizia penitenziaria.

Tra gli episodi segnalati, il primo si sarebbe verificato il 28 febbraio, quando un detenuto straniero – che viene descritto come costantemente problematico e non rispettoso delle regole del carcere – avrebbe aggredito un poliziotto penitenziario addetto allo smistamento delle attività comuni, in occasione dell’incontro settimanale dei detenuti di fede musulmana nel locale adibito a moschea. «Purtroppo – racconta il sindacato –, il ristretto ha approfittato del supporto di altri diversi detenuti presenti in quella occasione e, solo con l’intervento tempestivo del comandante di reparto e del nuovo direttore (la direttrice Maria Martone, ndr), insieme a tutto il personale presente quel giorno, si è riusciti a ripristinare l’ordine».

Più recenti, del 6 marzo, altri due episodi segnalati dal sindacato. Un detenuto, anch’egli straniero, avrebbe rotto il computer e una stampante dell’infermeria pretendendo una dose maggiore di un farmaco. Successivamente, una volta riaccompagnato nel reparto di appartenenza, avrebbe preso a pugni al volto l’agente addetto al controllo. Nello stesso pomeriggio un altro agente sarebbe stato spintonato a terra da un detenuto straniero e accusato di non essere all’altezza delle sue mansioni. Il giorno successivo, durante lo smistamento delle attività pomeridiane, ancora un’aggressione da parte di un altro detenuto straniero, il quale prima avrebbe distrutto un cancello di sbarramento e poi avrebbe preso a pugni l’agente intervenuto per riportarlo alla calma.

«Quella descritta è una preoccupante situazione da affrontare – dice il Sinappe, che chiede interventi immediati e risolutivi, come maggiori strumenti e più personale –, dovuta in parte anche all’eccessivo sovraffollamento detentivo, confidando nelle ottime doti della nuova autorità dirigente e nel sostegno da parte dell’amministrazione penitenziaria».

© RIPRODUZIONE RISERVATA