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Sasso lanciato da un’auto in corsa, rotto il vetro di un dehor a Poggio Renatico

Annarita Bova
Sasso lanciato da un’auto in corsa, rotto il vetro di un dehor a Poggio Renatico

I titolari del locale: «Siamo increduli e molto arrabbiati»

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Poggio Renatico Un sasso lanciato da un macchina in corsa, senza alcun apparente motivo. Una sorta di “sfida”, di assurdo divertimento che ha provocato solo tanti danni al Café in piazza a Poggio Renatico. È successo domenica, quando i titolari avevano già chiuso e ad andare in frantumi una delle pareti del dehors. «Le telecamere hanno ripreso tutto - dicono dal locale -, ancora non ci capacitiamo come certe persone possano divertirsi in questo modo assurdo».

Domenica sera un’auto con a bordo alcuni uomini (stando a quanto dicono i testimoni), è passata veloce davanti al locale di via Matteotti. «Eravamo seduti ai tavolini del bar davanti - hanno raccontato alcuni ragazzi -, quando abbiamo sentito un gran botto e poi il rumore delle gomme sull’asfalto. Ci siamo girati e il vetro era in frantumi». A quanto pare il “giochino” si sarebbe ripetuto altre volte in altre zone, senza però che quella che sembra una sorta di sfida andasse a buon fine. «Siamo sbalorditi e anche molto arrabbiati - dice il proprietario -. Ci hanno avvertiti e siamo corsi qui. In terra ho trovato la pietra, un grosso sasso pesante. Mi hanno detto che è stato lanciato contro il nostro vetro e sono sbigottito. Ovviamente faremo denuncia ai carabinieri anche perché abbiamo le telecamere e metteremo le immagini a disposizione delle forze dell’ordine».

Al momento viene esclusa l’ipotesi che possa trattarsi di un atto intimidatorio e la pista più gettonata sembra essere quella di una sorta di bravata, un gioco assurdo che porta appunto a lanciare sassi dalle auto in corsa cercando di colpire qualche bersaglio. Si è arrivati a questo perché ci sarebbero dei precedenti, sempre nella stessa zona. Sarebbero infatti state trovate delle pietre vicino a bar o negozi, ma evidentemente e per fortuna i vandali non erano ancora riusciti nel loro intento. «Adesso non ci resta che riparare il tutto, con altri soldi che saremo costretti a spendere. Speriamo che i responsabili possano essere individuati quanto prima onde porre fine a questa follia».