De Pascale e tutti i problemi di Ferrara, incontro con i sindaci della Provincia
Confronto tra il presidente della regione Emilia Romagna e gli amministratori dei 21 Comuni ferraresi: "Avanti con la fusione delle aziende sanitarie"
Ferrara Click per la foto di gruppo con presidente della Regione in corso Isonzo. Padrone di casa il numero uno della Provincia Daniele Garuti, sindaci e amministratori locali posano assieme a Michele de Pascale. Arrivato ieri mattina a Ferrara per una messa a fuoco collettiva dei problemi del territorio ferrarese, sprizza a profusione spirito di coesione, pragmatismo (è la sua cifra, come dicono gli altri di lui e lui di sé stesso) e anche cordialità. «Fino a poco tempo fa ero dall’altra parte della barricata – sorride l’ex sindaco e presidente della Provincia di Ravenna –, quindi conosco benissimo quanto sia importante riuscire a impostare un dialogo costante, rispettoso e pieno di concretezza assieme ai territori. Ed è proprio quel che faremo, cercando di affrontare i principali dossier aperti, da quelli più generali a quelli più specifici», è la promessa che si lancia. Sanità, economia e occupazione, infrastrutture, urbanistica, ambiente. Se l’immagine alla fine viene un poco mossa, non è per scarsa la qualità del fotografo o per le bizze di coloro che vengono ritratti; piuttosto lo si deve al fatto che i temi fanno tremare i polsi. E de Pascale no, non vuole proprio star fermo.
Economia «Non ci stiamo a fare i semplici spettatori», avverte il presidente della Regione durante la conferenza stampa convocata nella sala di Consiglio al termine dell’incontro con gli amministratori. Al suo fianco Garuti e il sindaco del capoluogo Alan Fabbri. L’argomento è la chimica, con i piani di Eni-Versalis che lasciano punti interrogativi e timori. E se è vero che, come premette de Pascale, «al momento la nostra Regione non è coinvolta dal tavolo del Governo», così come che «ci sono divisioni sindacali e politiche», lo è altrettanto questo monito: «Serve un rilancio del settore, perché Ferrara, Ravenna e Mantova dovranno essere il futuro della chimica in Italia e nel mondo: senza queste realtà non esiste. L’uscita dalla chimica di base è un percorso dolorosissimo – dice de Pascale – e non vorrei che tra dieci anni ci venisse detto che anche quella avanzata non ci sarà più. Lo dico da Ferrara, dove il petrolchimico vive una interconnessione quotidiana con gli altri poli per via del cracking». Quel cracking che Versalis punta a smantellare a Brindisi e Priolo. Lunedì de Pascale ne ha parlato con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, non tralasciando un’altra emergenza particolarmente acuta in questi giorni nel Ferrarese: il caso Berco e il piano di licenziamenti prospettato dal management. «Anche qui serve uno scatto – sostiene il presidente della Regione – visto che l’attuale gestione imprenditoriale sta dimostrando di non farlo: a Copparo occorre una nuova soluzione industriale che accompagni la situazione in essere. Ma fino a questo punto non si vede una visione strategica a livello nazionale».
Sanità Il dossier è bello grosso, coinvolge più che direttamente la Regione con i suoi “piedoni” da gigante. De Pascale ha incontrato i nuovi vertici, eletti pochi giorni fa, della Conferenza sociosanitaria provinciale, il presidente Fabio Tosi (sindaco di Fiscaglia) e Simone Saletti (Bondeno). «La sanità è questione centrale per tutti i Comuni, a partire dai più piccoli che faticano a sostituire i medici di medicina generale», riconosce il presidente della giunta dell’Emilia Romagna. Il piatto forte è però la fusione tra le due aziende sanitarie, un percorso in itinere che accomuna Ferrara a Parma. Adesso, è il messaggio che viene spedito, occorre stringere e proseguire senza intoppi. «Su questo versante siamo arrivati al dunque – riflette de Pascale – e c’è tutto un discorso condiviso con l’Università. A Ferrara in particolare è ben avviato, ma siamo consapevoli che serve una legge nazionale. Ne abbiamo parlato sia con il ministro Bernini che con il ministro Schillaci, raccogliendo la loro disponibilità».
Infrastrutture «Non sono tanto gli aspetti finanziari e ambientali a frenare, ma piuttosto nodi di tipo giuridico-legale che riguardano le concessioni. È inaccettabile». Quando parla di infrastrutture, e in particolare di Cispadana per restare a questa presa di posizione, allora de Pascale si scalda un po’. Conferma il suo profilo da amministratore bendisposto nei confronti delle grandi opere, sui cui pure deve fronteggiare le critiche degli ambientalisti. A preoccuparlo è soprattutto la burocrazia e il pensiero corre alle nostre parti: superstrada Ferrara-Mare, variante argentana della statale Adriatica, terza corsia dell’A13. Il passo a breve è l’aggiornamento del Prit, il piano regionale delle infrastrutture e dei trasporti. «L’assessore Piolo verrà presto qui da voi – anticipa de Pascale – con l’obiettivo di condividere assieme ai sindaci un patto di realismo che racchiuda tutti, dal centro alla periferia». Realismo: ecco ancora una volta spuntare la parola magica del presidente della Regione. Il mantra che declina e che si prefigge anche per quanto concerne un’altra bella grana passata dal Governo, l’urbanistica che va a ridefinirsi sulla base del futuro “verde”. «Le Regioni sono chiamate a fare una legge che individui le aree idonee per l’installazione degli impianti per la produzione di energia rinnovabile. So che nella vostra provincia – prosegue il presidente dell’Emilia Romagna – è particolarmente forte la pressione per il fotovoltaico a terra e il biometano. Gli amministratori e i cittadini sono preoccupati non tanto sul se ma sul come gli impianti avrebbero ricadute sui territori. La Regione metterà norme per cui le città e i Comuni avranno tutti gli strumenti per poter governare questi processi».
Altro nodo che de Pascale conosce a fondo: la manutenzione del territorio e le recenti alluvioni. La novità sta nel decreto, che il Governo si appresterebbe a formulare, tramite cui unificare la gestione delle ricostruzioni dei fenomeni alluvionali del maggio 2023 con quelli di settembre e ottobre 2024. «Sarebbe un accorpamento assolutamente positivo – commenta de Pascale –, semplificherebbe notevolmente le procedure, anche nelle vicende di Argenta e Campotto». Intanto, sottolinea ancora il presidente della Regione, «credo che tutti abbiano apprezzato un cambio di passo e di clima su questo fronte. E non lo dico per attribuirmi dei meriti, attenzione: però ora si lavora molto meglio e non è questione del commissario Curcio o di Figliuolo».