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Insulti all'arbitro donna di Ferrara: «Vai a fare la prostituta»

Francesco Dondi
Insulti all'arbitro donna di Ferrara: «Vai a fare la prostituta»<br type="_moz" />

Studentessa di Unife offesa da una mamma in un match nella Giornata della Donna

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Ferrara Altro episodio di razzismo in una partita di basket dopo quello di una ragazza apostrofata come “scimmia” da una spettatrice. Nel corso di una partita di serie D maschile nel Trevigiano disputata nel Palazzetto di Motta di Livenza, una mamma di un giocatore impegnato sul parquet ha infatti rivolto insulti e offese ad un arbitro donna urlando dalla tribuna “cosa fai qui l’8 marzo, vai a fare la prostituta”. La giovane direttrice di gara del match tra Motta e Feltre, appartenente alla sezione arbitrale di Padova, dopo essere scoppiata in lacrime ha sospeso il match che è ripreso dopo una ventina di minuti con tutte le complicazioni del caso e nonostante il supporto delle due formazioni in campo.

Lei è una studentessa dell’università di Ferrara e ha subito incassato la solidarietà di tante istituzioni. Ad Alice Fornasier è giunta la solidarietà del presidente del Veneto, Luca Zaia, che si è augurato il Daspo nei confronti della mamma del giocatore che ha proferito gli insulti sessisti, rimarcando che “se un giovane arbitro donna viene fatta segno di insulti sessisti da parte di un’altra donna, significa che dobbiamo prendere atto con sconcerto che ci sono situazioni nelle quali non esiste più nemmeno la vergogna”.

«Questo episodio non rappresenta solo un’offesa alla dignità di una professionista, ma ci costringe a delle riflessioni. Il linguaggio sessista e misogino risulta talmente diffuso e giustificato, da alcuni, da essere addirittura recepito come è normale anche da alcune donne. Il fatto che tali insulti siano provenuti da una madre, peraltro durante una giornata simbolo come quella internazionale della donna, rende quanto accaduto ancora più grave e preoccupante», ha dichiarato il consigliere regionale di Europa Verde Andrea Zanoni.

I fatti sono avvenuti durante una partita di DR1 e anche il presidente del Comitato regionale Fip Veneto, Fabio Crivellaro, assieme al presidente del CIA Veneto, Antonio Florian, e a tutto il Consiglio Regionale, hanno voluto condannare l’ennesimo episodio di insulti nei confronti di un arbitro.

«Non è più tollerabile, né tanto meno comprensibile, che persone adulte, tanto più anch’esse madri o padri, rivolgano parole vergognose o inviti spregevoli nei confronti di chi arbitra le gare dei campionati», incalzano.

«Da parte del Cia Regionale, di tutti gli arbitri ed Udc del Veneto, desidero esprimere la totale solidarietà nei confronti dell’arbitro che suo malgrado è stata oggetto degli insulti da parte tifosi nella gara di sabato - le parole di Florian - Purtroppo la mancanza delle più elementari forme di educazione e rispetto, associate ad una totale assenza di cultura sportiva, producono queste conseguenze: dove i supporter sono pronti a incoraggiare i giocatori della propria squadra, anche quando commettono errori clamorosi, ma non accettano se, a loro insindacabile giudizio, sia un arbitro a sbagliare. Se appurato è sconcertante infine osservare che l’autore o uno degli autori delle frasi offensive proferite all’arbitro, sia una donna oltre che madre». 

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