Rincaro energia e cibo: Ferrara entra nella top ten
La spesa costa 571 euro in più l’ottavo maggior aumento in Italia. Il dato della città estense, +2,1% superiore alla media nazionale
Ferrara Per il quinto mese consecutivo cresce l’inflazione a Ferrara, toccando un tasso tendenziale (la differenza rispetto all’analogo mese del 2024) del +2,1%, contro +1,6% a livello nazionale. Si tratta della punta più alta registrata dall’autunno 2023. I dati ufficiali di febbraio, diramati dall’ufficio statistica del Comune di Ferrara su base Istat, vedono l’ulteriore crescita mensile del +0,2%, con il tasso congiunturale quindi ancora con il segno più. Secondo un calcolo effettuato dall’Unione nazionale consumatori, Ferrara si colloca all’8° posto a livello nazionale nella classifica delle città per rincari nella borsa della spesa, con un ulteriore esborso in un anno per una famiglia media di 571 euro.
Rispetto a un anno fa i beni energetici regolamentati (energia elettrica e gas di rete) hanno subito un incremento del 33%, portando le spese per le utenze al primo posto con un +3,8%, davanti a servizi sanitari +3,6% e ai generi alimentari +2,6%. E sono proprio i beni più a largo consumo a impennarsi nuovamente, facendosi sentire particolarmente sui portafogli dei ferraresi. Nel comparto alimentari a distanza di un solo mese si registrano importanti aumenti nei prezzi di farina e altri cereali (+1,4%), carne di bovino adulto (+0,7%), carne ovina (+0,9%), salumi al banco (+0,7%), altri prodotti conservati o trasformati e preparati a base di carne (+2,7%), latte intero (+1,5%), latte scremato (+2,5%), yogurt (+0,8%), mele (+2%), frutta secca (+2,6%), zucchero (+0,5%), acque minerali (+1,5%). Tra gli alimenti che in un anno hanno invece subito il maggior numero di aumento di prezzo c’è il burro (+15,5%), il caffè (+15,3%), il cacao in polvere (+12,6%), la cioccolata (+11,3) e la frutta con nocciolo (+10,2%). Aumentano anche i prezzi dell’abbigliamento intimo e calze uomo (+0,3%), delle camicie e t-shirt donna (+0,4%), dell’abbigliamento intimo e calze donna (+0,4%), delle calzature uomo (+0,2%). In un anno l’incremento maggiore nel settore abbigliamento è dei cappotti per bambini: fascia 3-13 anni (+5,4%). In crescita i prezzi delle spese condominiali, energia elettrica mercato libero (+0,6%), gas di città e gas naturale mercato tutelato (+3,1%), gas di città e gas naturale mercato libero (+0,3%). Sull’anno gli aumenti maggiori di spesa lo fanno registrare l’energia elettrica a mercato tutelato (+20,6%) e a mercato libero (+30,7%).
In crescita sul mese i prezzi di molti servizi e strumenti sanitari con gli occhiali e le lenti a contatto correttivi (+0,3%), servizi medici specialistici (+0,6%), servizi ospedalieri (+2,4%). In un anno l’incremento maggiore di prezzo nel settore lo si registra nei servizi paramedici (+6,4%). Anche il settore trasporti non è immune dalla piaga dei rincari. Aumentano in un solo mese i prezzi del gasolio per mezzi di trasporto (+1,8%), benzina (+1,5%), altri carburanti (+1,3%), trasporto marittimo (+1,6%), quest’ultimo servizio detiene il record di aumento in un anno in questa specifica tipologia in un anno (+10,2%). Anche la ristorazione non sta a guardare; in crescita rispetto a gennaio i prezzi dei ristoranti (+0,4%), dei bar (+0,9%), dei fast food e servizi di ristorazione take away (+0,5%), consumazioni di prodotti di gastronomia (+1,6%), alberghi e motel (+0,7%). L’incremento più significativo nel confronto sull’anno lo fa registrare la consumazione al bar che mediamente fa segnare un +9,3%. In crescita in un solo mese anche i prezzi dei servizi di parrucchiere per donna (+0,3%), dei prodotti di bellezza (+0,4%) della gioielleria (+4%) che fa segnare anche il record sull’anno (+17,2%). Diminuiscono in un mese i prezzi dei voli nazionali (-4,7%), europei (-1,5%) e intercontinentali (-4,7%). In calo anche prezzi degli apparecchi per la ricezione, registrazione e riproduzione di immagini e suoni (-1,7%), degli accessori per apparecchi per il trattamento dell’informazione (-3,8%), pacchetti vacanza internazionali (-0,4%). Flessioni pure per la telefonia mobile sia sui prezzi degli apparecchi (-2,2%), sia sui servizi (-0,1%).