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Il lutto

Addio a Paddy, il pilota della Raf salvato ottant’anni fa a Coccanile

Davide Bonesi
Addio a Paddy, il pilota della Raf salvato ottant’anni fa a Coccanile

Hemingway aveva 105 anni: il ricordo della figlia della donna che lo salvò dopo che il suo aereo cadde nelle campagne copparesi

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Tamara È morto a Dublino l’ultimo pilota superstite della “Battle of Britain”, la battaglia combattuta nei cieli d’Inghilterra dalla Raf all’inizio della Seconda Guerra Mondiale per respingere la campagna di bombardamenti scatenata sull’isola dall’aviazione della Germania nazista. John Hemingway detto “Paddy” è morto a 105 anni lunedì, a poche settimane dall’80esimo anniversario della definitiva vittoria della guerra. Hemingway, originario di Dublino, a 21 anni era un pilota di caccia nella celebre battaglia. E mancavano pochi giorni alla fine del conflitto quando il giovane pilota fu salvato nelle campagne di Coccanile, dopo che con il suo aereo cadde all’improvviso. E la storia del suo salvataggio è diventata celebre un anno fa, quando l’ultracentenario ex pilota chiese di incontrare colui che l’aveva salvato, ossia Giancarla Fabbri di Coccanile, allora una bambina ma già deceduta. L’incontro comunque è avvenuto, non con lei ma con la figlia Lina Volpi, residente a Tamara, che lo scorso giugno è volata in Irlanda per incontrare “Paddy” e l’altra sera è stata avvisata dal figlio della morte di Hemingway. Peraltro, sono molte le coincidenze temporali, considerando che l’8 aprile uscirà nelle librerie “Salvate il soldato Jack”, il racconto di questa vicenda scritto dalla giornalista Federica Seneghini. Ovviamente tanto il dispiacere anche dalla copparese: «È arrivato il messaggio del figlio, gli anni sono tanti ma resta la gioia di quell’incontro a casa sua, a parlare di mia mamma e di quella volta che lo aiutò a fuggire dalle campagne controllate dai tedeschi».

A Dublino Il grande momento nella capitale irlandese è avvenuto di giovedì, quando Lina ha visto e abbracciato John Allman Hemingway, detto “Paddy”, l’uomo salvato a Coccanile da Giancarla Fabbri, madre di Lina, nell’aprile del 1945, quando era ancora una bambina. «Controlli sicurezza superati - ci raccontava Lina -, insieme alla teca per “Paddy” sono passati i migliori pasticcini da the di Copparo, brazadela e pesche dolci con cioccolato. I ragazzi di Ada (Archeologi dell’aria, ndr) mi hanno preparato un quadro che contiene una mappa storica e alcuni pezzi del suo aereo. Mia figlia era con me e mi ha dato una mano con foto e video. All’incontro era presente una persona di madre italiana, ma che di italiano sapeva pochissimo, questo ha reso complicata la comunicazione ma forse più emozionante fatta di tanti “I’m very happy” e “I’m very lucky” da parte di entrambi. Io ho ringraziato “Paddy”, perché mai ho sentito mia madre così vicina. Stringere la sua mano e pensare che ottant’anni fa ha stretto quella di mia madre bambina ha un valore emozionale che non si può raccontare. Mi ha mostrato le medaglie di tutte le sue campagne, ma ha detto che quella italiana è stata la più bella, lo ha messo in contatto con un popolo forte e generoso. Nonostante i 104 anni è persona lucida e paziente: è riuscito ad assaggiare e apprezzare un biscotto di “brazadela”».

Purtroppo Hemingway non riuscirà a vedere completata la ricostruzione del suo Hurricane, prevista per il 2026. E di questa emozionante storia si parlerà il prossimo 8 aprile, alle 17.30 da Libraccio a Ferrara, quando proprio nel giorno dell’uscita in tutte le librerie Seneghini presenterà il libro “Salvate il soldato Jack” insieme a Mauro Presini e ovviamente alla presenza di Lina.