Morì dopo aver pranzato in reparto all’ospedale di Cona, assolti medico e infermiera
Nessuna responsabilità nel decesso di un uomo di 85 anni, Francesco Catozzi, all’ospedale Sant’Anna
Ferrara Il fatto non costituisce reato. Questa la formula con la quale il giudice dell’udienza preliminare ha mandato assolti un medico e un’infermiera dell’ospedale Sant’Anna di Cona, accusati di omicidio colposo per aver cagionato la morte di un paziente, Francesco Catozzi, deceduto a 85 anni il 4 novembre del 2022 nel reparto di Pneumologia, dopo aver pranzato.
Il pubblico ministero Andrea Maggioni aveva chiesto la condanna a un anno di reclusione per il medico e l’assoluzione per l’infermiera. «In vicende di questo genere non si può mai gioire fino in fondo per il risultato ottenuto perché riteniamo sia giusto debba sempre prevalere il rispetto per le sofferenze che vi hanno fatto da sfondo», affermano gli avvocati Michele Ciaccia (difensore dell’infermiera), Marco Linguerri e Silvia Fasolin (difensori del medico): «Certamente, però, l’assoluzione piena, emessa oggi dal gup di Ferrara è il miglior riconoscimento processuale che i nostri assistiti potessero ottenere quale riconoscimento del loro corretto operato. Detto ciò, questo provvedimento, sancisce quello che noi e i nostri assistiti, fin dall’inizio, abbiamo sempre sostenuto e, di ciò, non possiamo che essere estremamente soddisfatti».
Sulla sua morte, dopo un esposto da parte della figlia (l’avvocata Milena Catozzi), la procura aveva aperto un’inchiesta a carico di 14 indagati: per dodici era arrivata una richiesta di archiviazione, mentre per due, il medico e l’infermiera, il pm aveva presentato la richiesta di rinvio a giudizio anche sulla base di una consulenza di parte e realizzata da una “infermiera forense”, figura che nel panorama giuridico attualmente non gode di un riconoscimento formale. Secondo tale consulenza, in ogni caso, vi sarebbe stata una responsabilità e dei nessi causali che la consulenza medico legale commissionata dalla stessa procura ai professori Francesco Tona di Padova, cardiologo, e Barbara Bonvicini (medico legale) aveva invece escluso tra la condotta degli indagati e la morte del signor Catozzi. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, l’anziano sembrava deceduto per via dell’inalazione involontaria del cibo ingerito durante il pranzo all’ospedale. Per la consulenza medico-legale la causa della morte è stata però un infarto che avrebbe poi determinato l’inalazione di parte del cibo e non viceversa, ovvero che Catozzi sia “soffocato” inalando il cibo e che poi abbia avuto l’arresto cardiaco. Il parere medico legale sembra, in definitiva, essere risultato dirimente e non scalfito dalla diversa lettura degli eventi effettuata dall’infermiera forense. Le motivazioni della decisione verranno depositate entro il termine previsto di 90 giorni.