Le pietre che segnavano i confini, nuova frontiera degli studiosi a Bondeno
La deviazione della Destra Po potrebbe valorizzare i cippi quasi dimenticati
Bondeno La deviazione temporanea della Destra Po dovuta ai lavori per la realizzazione di un importante impianto di bonifica è stata oggetto di un duro scontro politico, ma c’è chi suggerisce di approfittare della variante per evidenziare alcune peculiarità di un territorio ricco di storia. Attraverso testimonianze che diventano improvvisamente a portata di “manubrio”, grazie a questa deviazione. Tra loro, Michele Zanconato, appassionato di storia locale e curatore del blog “Visita Stellata”, residente nel piccolo borgo. Le variazioni del tracciato ciclabile segnano un percorso alternativo di circa 15 km.
«Con qualche piccolo aggiustamento – è la proposta di Zanconato – si potrebbe individuare una buona opportunità per valorizzare manufatti poco conosciuti. Alla scoperta di tracce dimenticate lungo la deviazione della “Destra Po”». Nello specifico, Zanconato sottolinea come il percorso possa immergere i visitatori nelle antiche pietre che un tempo segnavano il confine tra il territorio di Ferrara e quello mantovano, distinguibili dalle lettere “F” e “M”; lettere posizionate nelle diverse facce dei cippi di confine. La prassi di tracciare un confine con i “cippi” risale al XV secolo (1.400), ma quelli individuati per mezzo delle ricerche da Zanconato risalgono al cosiddetto Trattato di Melara del 1757, tra lo Stato Pontificio e la Lombardia austriaca. In quanto, «a Stellata – viene sottolineato – si trova il cinquantatreesimo cippo di una disposizione che segnava proprio il confine tra la Lombardia austriaca e lo Stato Pontificio; cippi posizionati uno di fronte all’altro, a sei metri di distanza, lungo un confine che proseguiva verso via Cittadella, in direzione Zerbinate. Evidenziando una sorta di “corridoio franco” su questa via imperiale, tra la sponda ferrarese e quella mantovana». Un piccolo tesoro di storia che si trova a due passi dal percorso ciclabile. Insomma, il tracciato alternativo della “Destra Po” creerà per un po’ di tempo qualche disagio, ma «ogni cambiamento porta con sé nuove sfide, ma anche occasioni per riscoprire il passato – dice Zanconato –. Lungo il percorso della deviazione della Destra Po, tra disagi e trasformazioni, emergono manufatti di varie epoche storiche, che meritano attenzione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA