Ferrara, danni alle case vicino al cantiere del tunnel ferroviario in via Bologna: difficile ottenere rimborsi
In via del Bove si continua a lottare per ottenere risarcimenti adeguati per i danni alle abitazioni: arduo il confronto con le assicurazioni
Ferrara In attesa dell’incontro pubblico che dovrebbe tenersi prima dell’estate su richiesta dei residenti delle ventidue vie a ridosso del cantiere di via Bologna e rivolto al sindaco Alan Fabbri, al vice sindaco Alessandro Balboni, a Fer oltre che alla due assicurazione Reale Mutua e Generali, per affrontare le questioni relative ai danni alle abitazioni ed all’assenza agli incontri precedenti delle stesse compagnie, i civici del Coordinamento Koesione 22 l’altro giorno sono stati ricevuti in Comune per presentare le problematiche del quartiere collegate appunto al cantiere.
L’obiettivo era soprattutto essere rassicurati sulla riapertura del congiungimento con via Ippolito Nievo e via dello Zucchero, particolarmente necessario ai residenti del quartiere Krasnodar per evitare il transito in via Bologna e per essere rassicurati ulteriormente che il sovrappasso (che passerà sopra la ferrovia) sarà solamente ciclabile e pedonabile quindi non carrabile. Tanti altri problemi sono stati affrontati, come ad esempio l’esproprio temporaneo dello spazio retrostante le 36 villette di via Ippolito Nievo, che verrà revocato al termine dei lavori previsti entro l’anno. La Fer ha rassicurato i proprietari presenti che si procederà come previsto, quindi i terreni torneranno ai residenti. Inoltre è emersa l’alta velocità delle automobili che transitano per questo tratto di strada adiacente le villette, ritenuta piuttosto pericolosa; da qui la richiesta del posizionamento di alcuni dissuasori o di altre soluzioni, forse meno rumorose e di contrasto.
È stato riproposta la questione del rapporto con le assicurazioni, con un quadro molto variegato: c’è chi si è visto rispondere alla richiesta di un sopralluogo per valutare i danni, ma poi non ha più avuto riscontri, e chi si trova con una proposta d’indennizzo che non considera congrua, anche per timori di successivi aggravamenti della situazione. È peraltro molto complicato individuare il numero delle case danneggiate nelle vicinanze del cantiere in quanto parecchi residenti non hanno ancora fatto richiesta di risarcimenti mentre ammettono invece di avere situazioni compromesse solamente durante gli incontri civici e per alzata di mano: una trentina di famiglie nella sola via del Bove.
Ancora è stato ricordata la necessità impellente del rifacimento del manto stradale di alcune strade molto danneggiate dal cantiere dei marciapiedi, delle fogne, delle tubature idriche; si tratta quindi di intervenire anche dal punto di vista paesaggistico con interventi tipo il posizionamento di alberi, panchine ed altri decori. Alcuni residenti di via del Bove hanno sollevato anche la questione delle tubature della zona attorno al cantiere, che sono molto vecchie e risalgono agli anni ’70: in questi anni si sono registrate diverse rotture. Nonostante la situazione generale dei residenti di questa zona, provati ormai da diversi anni di convivenza con il cantiere (va avanti con diversa intensità dal 2012), il rapporto che si è instaurato con il Comune viene giudicato positivo, in quanto il vicesindaco Balboni ha dimostrato di non sottrarsi, anzi di collaborare, alla soluzione dei problemi. Il Punto d’ascolto civico al Centro Rivana Garden si chiuderà ufficialmente in questi giorni ma in bacheca rimarrà ugualmente un numero di telefono per chi avesse necessità di ulteriori contatti.