Pontelangorino, due indagati per l’operaio morto dopo essere precipitato nel silo
Giovedì l’incarico per l’autopsia sul corpo di Mario Bochis. Il legale del datore di lavoro: «Il mio assistito è addolorato, c’era amicizia»
Pontelangorino «Addolorato è dire poco». Così l’avvocato Ezio Conchi descrive lo stato d’animo del legale rappresentate della Montaggi industriali Srl, la società di Rovigo per la quale lavorava Mario Bochis, l’operaio di 41 anni deceduto venerdì pomeriggio mentre lavorava in un silo della Grandi Riso.
Autopsia L’imprenditore, insieme al legale rappresentante della Grandi Riso (assistito dall’avvocato Giuseppe Alamia, che è stato contattato ma con il quale non è stato possibile comunicare prima della redazione dell’articolo, ndr) è uno dei due iscritti nel registro degli indagati ai quali sono indirizzati gli avvisi di garanzia per permettere la partecipazione agli atti irripetibili. La sostituta procuratrice Barbara Cavallo ha infatti fissato per giovedì mattina il conferimento dell’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo di Bochis. A effettuarla sarà la medica legale Margherita Neri.
«Bochis era un dipendente della Montaggi Industriali dal 2007 – spiega ancora l’avvocato Conchi –, era una persona legata da rapporti consolidati di affetto e amicizia, per questo il mio assistito è davvero molto addolorato e dispiaciuto. Per il resto – prosegue l’avvocato – sono in corso delle indagini e vedremo cosa emergerà. Il signor Bochis era idoneo, era formato, andava alla Grandi da diversi anni».
La Procura ha fatto sequestrare l’intera area dello stabilimento di Pontelangorino nella quale si è verificato l’infortunio mortale e dove hanno già operato i rilievi i carabinieri e gli esperti dell’Unità operativa prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro del’Ausl. È possibile che nel prossimo futuro verranno eseguite altre attività volte a chiarire cosa e come sia accaduto e non si può escludere che la Procura decida di incaricare un esperto in materia.
Da quanto emerso finora (e con l’avvertimento che si tratta di una ricostruzione molto provvisoria e tutta da verificare da parte degli inquirenti) l’operaio stava lavorando alla copertura del silo quando o è scivolato (forse per via della pioggia) o si è spezzata una delle travi di legno che dovevano essere sostituite. Bochis è deceduto dopo un volo di alcuni metri e a nulla sono valsi i soccorsi.
L’Anmil E in relazione all’infortunio mortale di venerdì scorso c’è da registrare la presa di posizione dell’Anmil di Ferrara – l’associazione mutilati e invalidi sul lavoro – che col proprio presidente territoriale Alberto Alberti rammenta che dall’inizio dell’anno sono già tre, nel Ferrarese, gli infortuni sul lavoro mortali (due sono stati incidenti stradali durante l’orario lavorativo): «Ancora un lavoratore si aggiunge alla lunga lista di padri o madri che la mattina escono di casa per andare al lavoro e non fanno più ritorno. Certo è che, sul piano generale, la formazione lavorativa è come una sorta di educazione al lavoro. Per questo è di particolare importanza. E per questo – conclude Alberti – formiamo gli studenti nelle scuole sulla educazione lavorativa, sin dalle elementari, e giorno dopo giorno ridurremo gli infortuni». l
Daniele Oppo
Marcello Pulidori
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