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Stalker paga, lei ritira la querela: chiuso processo a un anziano a Ferrara

Daniele Oppo
Stalker paga, lei ritira la querela: chiuso processo a un anziano a Ferrara

Un settantaseienne era accusato di aver perseguitato la ex moglie

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Ferrara Un risarcimento tutto sommato sostanzioso pari ad alcune migliaia di euro e querela ritirata. Un accordo che ha portato ieri mattina il giudice Giuseppe Palasciano alla pronuncia di non doversi procedere per estinzione del reato nei confronti di un uomo di 76 anni accusato di aver perseguitato la sua ex moglie, assistita dall’avvocato Luca Morassutto. L’uomo - difeso in giudizio dagli avvocati Filippo Maggi e Tiziano Tagliani - era accusato di varie condotte persecutorie messe in atto verso la fine del 2023. In particolare si sarebbe più volte appostato nei pressi del luogo di lavoro della sua ex moglie, o nelle vicinanza della sua abitazione, o dei luoghi da lei frequentati abitualmente. Per fare questo, avrebbe anche chiesto ossessivamente informazioni relative alla donna a terzi, amici o conoscenti, in modo poterla raggiungere e da poterla incrociare. Non solo, le avrebbe mandato più e più volte messaggi e lettere dal contenuto ritenuto ossessivo e delirante. Alcuni trovati anche lasciati nel parabrezza dell’automobile. E, ancora, l’avrebbe minacciata e aggredita verbalmente in più di una occasione. Sull’uomo c’era anche il sospetto - non suffragato però da altri elementi - che avesse tagliato più volte le gomme dell’auto della sua ex. La donna, indotta da questi comportamenti ossessivi in uno stato di grande ansia e paura per la propria incolumità, si era rivolta sia alle forze dell’ordine che a uno dei centri antiviolenza della provincia. Nel frattempo, sempre ricostruendo i motivi che hanno portato la procura ad esercitare l’azione penale e chiedere il processo per il 76enne, la donna era stata portata a interrompere il suo rapporto di lavoro e perfino a cambiare abitazione, installando in quella nuova delle telecamere di videosorveglianza per potersi meglio difendere. Una storia di oppressione che sembra aver trovato finalmente un suo punto di equilibrio, almeno a livello giudiziario, con la corresponsione di una somma risarcitoria.