Accusato di violenza privata dall’ex vicesindaco di Ferrara, per il giudice «Lodi non è credibile»
Secondo il giudice, l’attivista del Pd Diego Marescotti non ha commesso violenza. Lodi l’aveva denunciato per avergli impedito di salire lo scalone del Municipio con un’opposizione fisica e minacce
Ferrara Non solo il fatto contestato è stato ritenuto inesistente dal giudice. Ma anche la credibilità di chi lo ha denunciato è messa in forte dubbio. Ed è un giudizio che non può non avere un peso anche extragiudiziario, se si pensa che si parla della credibilità dell’ex vicesindaco Nicola Lodi.
La vicenda è quella del processo a carico dell’attivista del Partito democratico Diego Marescotti (prosciolto in udienza predibattimentale), che era stato denunciato e mandato a giudizio per il reato di violenza privata per aver impedito all’allora amministratore comunale di salire lo scalone del Municipio per recarsi nel suo ufficio con un’opposizione fisica e con delle minacce. Episodio che si sarebbe verificato il 13 gennaio del 2022, ma che è in tribunale è stato in larga misura smontato e ricondotto su binari molto diversi. Innanzitutto, sulla base delle telecamere del Municipio, è stato completamente escluso che Marescotti abbia mai impedito a Lodi di salire le scale. Questo nonostante una testimonianza contraria da parte di Benito Zocca, ex consigliere comunale che quel giorno era con Lodi. Inoltre, scrive il giudice Giovanni Solinas, «non vi è prova certa che il Marescotti abbia minacciato il Lodi visto che solamente il Lodi (e solamente nella sua querela iniziale) ne parlava, essendo la circostanza stata constata da Marescotti e non confermata da Zocca». E poi il punto più impattante: «Vi sono anche dubbi sulla credibilità soggettiva della persona offesa (Lodi, nr), non solo a causa dei precedenti (e negativi) trascorsi con l’imputato, ma anche perché lo stesso nella querela e nella segnalazione del 14 gennaio non riferiva “tutti” i fatti avvenuti, in particolare, omettendo di aver “filmato” la persona offesa (circostanza confermata dalle stesse telecamere) e che i carabinieri fossero intervenuti su richiesta dello stesso imputato». E, ancora, Lodi aveva raccontato che, secondo lui, Marescotti lo aveva attaccato perché il Comune aveva fatto chiudere un’attività gestita da nigeriani di cui era amministratore delegato, mentre a processo è stato accertato che l’attivista dem si fosse adirato perché Lodi aveva pubblicato su Facebook una foto della sua macchina e poi perché durante la “ sfida” in piazza municipale, l’ex vicesindaco aveva preso a filmarlo contro la sua volontà.