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Ferrara, detenuto agitato manda agente all’ospedale

Ferrara, detenuto agitato manda agente all’ospedale

Aggredito anche un medico nell’infermeria della casa circondariale

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Ferrara Lesioni guaribili in quindici giorni. Per un agente di Polizia penitenziaria sono il prezzo per essere intervenuto per bloccare un detenuto divenuto violento all’interno del reparto di infermeria della casa circondariale di Ferrara.

Il fatto, comunicato dal Sindacato nazionale autonomo Polizia penitenziaria (Sinappe), si è verificato martedì scorso. «È del 25 marzo la notizia di un altro poliziotto penitenziario aggredito sul posto di lavoro, ma stavolta a farne le spese è stato anche un medico», si legge in una nota della sigla sindacale. Secondo quanto riportato, un detenuto straniero con problemi legati alla tossicodipendenza «avrebbe tentato di forzare il medico a farsi prescrivere dei farmaci diversi da quelli previsti per la cura della tossicodipendenza e, al rifiuto del sanitario, avrebbe messo in subbuglio il reparto infermeria, dapprima distruggendo i dispositivi elettronici e le suppellettili, per poi prendersela direttamente con il medico. Solo il tempestivo intervento dell’unico agente presente ha evitato danni ben peggiori, ma a discapito dello stesso che è stato violentemente colpito dalla furia del ristretto».

Per il poliziotto ferito sono state necessarie le cure del pronto soccorso dell’ospedale di Cona.

«All’amministrazione penitenziaria ed alle cariche politiche – si legge ancora nella nota sindacale – si chiedono maggiori sforzi per garantire ulteriore personale, in modo da evitare rischi non necessari, ed un programma di gestione completamente dedicata ai detenuti tossicodipendenti, troppo spesso refrattari ai regolamenti ed alle terapie assegnate loro dagli specialisti, approfittando di un sistema carcere in grande difficoltà». Una richiesta viene rivolta anche alla direzione locale, alla quale il Sinappe «domanda un ulteriore sforzo per permettere una maggiore sicurezza del reparto infermeria, soprattutto negli orari in cui sono presenti i vari specialisti, in modo da poter assicurare una maggiore tutela agli stessi e alla gestione interna».

Secondo gli ultimi dati presenti nell’apposita pagine web dall’associazione Antigone al 28 febbraio a Ferrara sono presenti 400 detenuti su una capienza di 244, con 110 persone tossicodipendenti in trattamento.

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