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Bottura porta Ferrara a Vinitaly: «Produrre meno e con più qualità»

Maurizio Barbieri
Bottura porta Ferrara a Vinitaly: «Produrre meno e con più qualità»

Lo chef stellato alla vetrina veronese con Dop e Igp del territorio

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Ferrara «Di Ferrara, oltre alle straordinarie bellezze culturali ammiro i ferraresi. La gente ha il senso dell’ospitalità, ti fanno sentire come fossi a casa tua, un po’ peraltro come in tutta l’Emilia-Romagna e questo, si badi bene, per me vale il 50% dell’ospitalità. A Ferrara tutte le volte che sono venuto ho sempre percepito lo spirito dell’ospitalità. L’altro 50% lo fa il buon cibo che anche a Ferrara non manca dai cappelletti ai cappellacci, l’anguilla di Comacchio, ed alcuni unicum quali il pasticcio ferrarese, la salama da sugo. Quest’ultima la volevo portare nel ristorante che sarà allestito dal 6 al 9 aprile nel padiglione dell’Emilia. Romagna ma alla fine si è preferito il cotechino». Chi parla è il grande chef Massimo Bottura che per la prima volta sarà al Vinitaly dove gestirà il ristorante emiliano-romagnolo che si chiamerà “Al Massimo (all’interno del padiglione 1) «un’esperienza collettiva con i ragazzi di tutti i nostri ristoranti. Non sono mai andato al Vinitaly e non ci sarei andato se non si fosse creata una coincidenza astrale ovvero i 30 anni della Francescana Family. Qui parliamo di cultura del cibo e osservo con piacere che anche gli assessori regionali Alessio Mammi e Roberta Frisoni sono allineati con questo concetto. A proposito di ferraresi ricordo che l’allora ministro Dario Franceschini non era molto d’accordo con questa mia visione invece sostengo con forza che è così. La nostra debolezza? Dobbiamo essere uniti, fare sistema, in certi casi produrre meno e con maggiore qualità e smetterla con i campanilismi. Qui in Emilia-Romagna abbiamo tutto. Si sta bene e si vive bene. È una terra di magia pura. Me lo ha detto recentemente anche David Beckham che è stato qui poco tempo fa con la moglie Victoria. Un giorno mi ha confessato che se dovesse immaginare il paradiso lo vedrebbe così: grano, tanto silenzio e i fiori. Noi, figli di questa terra, molto spesso non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo a vivere qui».
A Villa Maria Luigia la splendida location che fa parte della Francescana Family a San Damaso alle porte di Modena, che porta il nome della sua mamma, Bottura fa sapere che per tutte e quattro le giornate lui e il suo staff prepareranno anche la colazione come faceva la sua nonna ma solo il giorno di Natale che comprenderà il gnocco fritto, la frittatina con la cipolla e l’aceto balsamico, il cotechino e la torta sbrisolona. Per quanto riguarda il menù Bottura ha svelato solo un piatto che comparirà in tavola ogni giorno saranno i tortellini del Tortellante ovvero conditi con la crema di Parmigiano-Reggiano. Saranno utilizzati diversi tra i 44 prodotti Dop e Igp emiliano-romagnoli tra cui alcuni prodotti ferraresi. Non dovrebbero mancare l’aglio di Voghiera Dop e la coppia ferrarese Igp e chissà magari anche altri come il pampepato. Un ruolo importante lo avranno anche i vini, che saranno serviti dai sommelier dell’Ais Emilia-Romagna, tutti quelli conosciuti e meno conosciuti dal piacentini Gutturnio, all’Ortrugo, dalla Malvasia, ai Lambruschi, dal Pignoletto, all’Albana, dal Sangiovese ai vini del Bosco Eliceo, Fortana in primis, ai ravennati Burson e Rambela e anche il vino (un bianco denominato Ciola) che il notissimo chef Carlo Cracco (che sarà al Vinitaly martedì 8) e la moglie Rosa Fanti producono sulle colline attorno a Sant’Arcangelo di Romagna nella loro azienda chiamata “Vistamare”. 
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