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La cerimonia

Polizia penitenziaria a Ferrara: il dovere viene prima delle difficoltà

Andrea Mainardi
Polizia penitenziaria a Ferrara: il dovere viene prima delle difficoltà

La direttrice: «Ferrara contesto complesso, ci auguriamo più organico»

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Ferrara Un lavoro difficile, dal grande carico fisico e soprattutto psicologico aggravato dalle croniche mancanze numeriche in un organico invece chiamato a gestire un carcere sovraffollato. Nonostante tutto la Polizia Penitenziaria regge l’urto anche di episodi come quello avvenuto nella notte tra sabato e domenica quando due detenuti hanno messo in atto una violenta protesta che ha richiesto diverse ore per essere sedata. Oltre a questo però, c’è anche tempo per tracciare il bilancio delle attività svolte e regalarsi occasioni di meritato riconoscimento del lavoro quotidiano. In quest’ottica, ieri alla Sala Estense è stato celebrato il 208° anniversario di fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria al quale ha seguito un rinfresco presso l’istituto alberghiero O. Vergani. Presenti ovviamente tutti i rappresentati delle Forze dell’Ordine assieme al Prefetto Massimo Marchesiello ed agli assessori Cristina Coletti e Francesco Carità. L’inizio della cerimonia ha visto la lettura degli interventi del Ministro della Giustizia Carlo Nordio e del Capo del Dipartimento Lina Di Domenico. È poi intervenuto il Comandante del reparto di Ferrara, Annalisa Gadaleta: «In questi anni è stata rinsaldata una rete positiva tanto con le istituzioni quanto con le varie associazioni del territorio. La struttura carceraria della città avrebbe necessità di un organico composto da 214 unità ma attualmente ve ne sono 160.

Sono mancanze importanti considerando anche le sezioni speciali. Ringrazio dunque tutte le autorità che ci sono vicine come gli assessori Coletti e Carità. Ringrazio anche la Polizia Locale, sempre pronta a darci un ausilio con l’unità cinofila. Un “grazie” doveroso va anche a tutti gli agenti assegnati alla casa circondariale. Il lavoro è duro e faticoso, con tante situazioni critiche da fronteggiare avendo a che fare a volte con detenuti davvero disperati. Il reparto però si è distinto sempre per interventi brillanti dimostrando generosità, resilienza e senso del dovere. Ringrazio anche le famiglie che aiutano a sopportare i sacrifici che questo compito comporta». Prende poi la parola Maria Martone, da pochissimo incaricata come nuova direttrice del carcere dell’Arginone: «Provo una grande emozione, Ferrara è un contesto complesso e ci auguriamo possa avvenire un giusto potenziamento dell’organico. In momenti come questo non va dimenticato l’alto valore della funzione esercitata con competenza e professionalità nella casa circondariale della città. Lo stesso vale per i fatti di sabato sera, dove sono state salvate delle vite». La conclusione della cerimonia ha visto la consegna dei riconoscimenti, da parte del Prefetto Massimo Marchesiello agli agenti, che si sono particolarmente distinti. Tutto il Corpo di Polizia Penitenziaria ferrarese è infine stato premiato per il lavoro svolto durante le rivolte carcerarie del 2020, con la gratificazione ritirata dalle figlie del sovrintendente Donato Leone prematuramente scomparso.