La Nuova Ferrara

Ferrara

La curiosità

E.T. va all’asta da Sotheby’s ma non trova acquirenti

E.T. va all’asta da Sotheby’s ma non trova acquirenti

La creatura iconica di Carlo Rambaldi valse al vigaranese uno dei tre Oscar

2 MINUTI DI LETTURA





Ferrara «Telefono casa», chiedeva l’alieno bambino dagli occhioni blu nel film che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Ma da Sotheby’s nessuno ha riposto e l’extraterrestre più simpatico del cinema questa volta a casa non ci è andato. Nessun acquirente si è fatto avanti all’asta per la vendita di uno dei tre E.T. creati per la pellicola di Steven Spielberg che nel 1982 sbancò il botteghino e portò a Hollywood un pezzo di Vigarano Mainarda, perché come tutti sanno è stato il vigaranese Carlo Rambaldi a creare E.T.: l’esemplare messo all’asta nei giorni scorsi a New York proveniva dalla collezione dell’artista tre volte premio Oscar per gli effetti speciali, e fu proprio E.T. a fargli vincere una delle tre prestigiose statuette. Ma da Sotheby’s lo sguardo disarmante del pupazzo - uno dei tre utilizzati per le riprese del film - non è bastato a fare breccia nei cuori e nelle tasche degli acquirenti: alto poco più di un metro e di valore stimato tra i 600mila e i 900mila dollari, è rimasto invenduto.«È uno straordinario pezzo di storia del cinema. Sebbene non abbia trovato un acquirente, il suo significato rimane intatto», ha commentato la vicepresidente della Casa d’Aste Sotheby’s, Cassandra Hatton. Che carriera Ancora prima di creare E.T. Carlo Rambaldi, morto nel 2012 all’età di 86 anni, si era guadagnato un posto da stella nel firmamento di Hollywood. Nel 1976 aveva ricevuto l’Oscar Special Achievement Award per gli effetti visivi di King Kong di John Guillermin per il quale aveva realizzato un pupazzo di 12 metri. Nel 1979 era arrivato l’Oscar per gli effetti speciali per il film Alien di Ridley Scott, premio bissato tre anni dopo grazie alla creatura del film di Spielberg che aveva fatto commuovere il mondo intero. Una favola interplanetaria sul valore dell’amicizia in cui un ragazzino sfidava il governo degli Stati Uniti per aiutare il piccolo alieno dimenticato sulla Terra dall’equipaggio della sua astronave a tornare a casa. A determinare il successo del film era stato proprio l’aspetto buffo del suo protagonista, nato dalla creatività dell’artista di Vigarano, e diventato a tutti gli effetti un divo, vera e propria icona cinematografica. Il suo valore e significato, come ha ribadito la vicepresidente di Sotheby’s, restano immutati nonostante la fumata nera all’ultima asta.